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Dalla biodinamica cibo sano e rispetto per l’ambiente

agricoltura biodinamica – Un settore in forte espansione, che potrebbe rappresentare un importante asset economico, sociale e culturale per l’Italia. È quello del biodinamico, nell’ambito del più vasto mondo della produzione biologica, e a disegnarne i confini ha pensato il congresso dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica dedicato al tema “Oltre Expo. Alleanze per nutrire il Pianeta”.

“Gli agricoltori biodinamici vendono il 60% della loro produzione all’estero: in Germania, in buona parte, ma anche in Paesi in cui si apre l’era del consumo di prodotti buoni, puliti e sicuri”, spiega il presidente dell’Associazione Carlo Triarico.
“Oggi – aggiunge Triarico – il settore biologico raggiunge complessivamente 55 miliardi di euro di fatturato a livello mondiale, ma si tratta di un dato economico in continua crescita. La domanda di cibi sani, saporiti e coltivati in armonia con la natura è ormai molto al di sopra dell’offerta: abbiamo bisogno di nuovi agricoltori biodinamici e biologici, soprattutto in Italia che è il primo produttore bio a livello europeo”.

A confermare queste parole, i numerosi interventi di imprenditori e agricoltori  che raggiungono importanti risultati economici coltivando i campi in armonia con la biodinamica. A parlare non solo i dati di grandi aziende come l’egiziana Sekem, con il suoi 5.000 ettari di deserto ora trasformati in buona terra fertile dalla cura biodinamica, ma realtà molto più vicine, come quella dell’azienda agrozootecnica Di Vaira, la prima in assoluto nel Molise per dimensioni e produttività. O come l’esperienza di imprenditori come Enrico Amico, che nella sua azienda nel Casertano ha recuperato una razza di maiali, il suino nero casertano, in precedenza sull’orlo dell’estinzione e contemporaneamente ha aperto punti di vendita e di ristoro non solo nelle maggiori emergenze archeologiche campane (come l’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere) ma anche a Londra.

Uno studio dell’Istituto Elvetico Fibl condotto per ben 21 anni su un confronto tra agricoltura chimica industriale, sistema a lotta integrata, biologico e biodinamico, ha fornito un quadro da cui emerge che le caratteristiche della biodinamica vanno ben oltre le qualiMarche bio - agricolturatà dei prodotti coltivati. I dati evidenziano che il metodo biodinamico è quello che raggiunge le migliori performance di sostenibilità, fertilità e biodiversità. A volte questi dati sono anche doppi rispetto al bio, soprattutto per quel che riguarda la tenuta dei terreni all’erosione.

I terreni coltivati con l’agricoltura biodinamica, rispetto a quelli gestiti con metodi tradizionali, sono più resistenti all’erosione e al rischio desertificazione fino al 60%. Non solo: reagiscono meglio ai mutamenti climatici perché più forti ed efficienti, tutelano la biodiversità, preservano e consumano meno risorse idriche. Insomma si tratta di veri e propri ‘super suoli’ capaci di produrre cibi più sani e più ricchi di proprietà organolettiche che diventano naturalmente più fertili e resistenti. Infatti, ospitando una maggiore varietà di piante e animali e di microorganismi che rendono l’ecosistema più resistente, affrontano meglio le situazioni di disturbo e di stress come le variazioni climatiche.

Inoltre la biodinamica non è solo un modo per coltivare la terra in armonia con l’ambiente, ma sempre più rappresenta una prospettiva concreta per far ripartire l’economia del Paese, per creare nuovi posti di lavoro e per difendere il nostro territorio.

Nel mondo ci sono più di 2 milioni di ettari coltivati in modo biodinamico e certificati, ma sono molto più numerose le aree agricole dove si produce secondo le pratiche agronomiche biodinamiche.

L’Italia è al terzo posto (dopo Germania e Francia) tra i Paesi europei per superficie destinata all’agricoltura biodinamica e conta oltre 4.500 aziende che ne applicano le tecniche, tra cui alcune grandi realtà: ad esempio, è coltivata con i metodi biodinamici una delle più grandi aziende biologiche europee, così come la più grande azienda agricola in assoluto del Molise è oggi biodinamica. Più del 50% di quanto raccolto e trasformato in Italia viene esportato in Giappone, Usa e Scandinavia.

23 febbraio 2015

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