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Il ‘bosco delle api’: l’area degradata diventa un’oasi naturale

tutelare la biodiversità – Grazie al progetto il ‘bosco delle api’ le aree urbane degradate si trasformano in piccole oasi naturali.
Non parliamo di una semplice piantumazione di alberi ma di una vera e propria “food forest” (orto-bosco), un sistema coltivato che si ispira al bosco per tutelare la biodiversità. I punti salienti sono quelli del progetto che Greenpeace Italia promuove in occasione della Giornata Mondiale delle Api e della Giornata Mondiale della Biodiversità.

Il progetto Bosco delle Api è un esempio tangibile di come sia possibile combattere il declino della biodiversità e creare comunità più sostenibili e resilienti. E la buona notizia, come spiega l’Organizzazione ambientalista, è che si tratta di un modello replicabile: inviando un messaggio SMS con scritto API al numero informazioni 331.1234.331 si potranno ricevere maggiori informazioni sul progetto e su come aiutare Greenpeace a rendere il nostro Pianeta più verde.

Tra bosco e orto, per tutelare impollinatori e vita delle comunità

Una food forest, o orto-bosco, è un sistema agroforestale multifunzionale che simula, su piccola scala, un ecosistema boschivo su più strati. In questo ambiente, piante da frutto, erbe medicinali, bacche, ortaggi e fiori convivono sinergicamente con piante spontanee e animali, creando un habitat ricco di biodiversità.

Ma le food forest non solo favoriscono la conservazione della natura, forniscono anche spazi per la ricreazione, l’istruzione e la costruzione di comunità, contribuendo così in modo naturale alla lotta contro i cambiamenti climatici. Il Bosco delle Api aspira infatti non solo a essere una risorsa per gli impollinatori, ma anche un luogo di biomonitoraggio aperto a chiunque voglia esplorare la magia della natura. Oltre a essere un rifugio per la fauna e la flora, queste aree diventano spazi aperti per incontri, attività didattiche e iniziative culturali, contribuendo così a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della conservazione della natura.

Con iniziative come il Bosco delle Api, l’organizzazione promuove la protezione della biodiversità attraverso la rigenerazione urbana e pratiche agricole sostenibili. Greenpeace Italia chiede alle istituzioni italiane ed europee di vietare i pesticidi dannosi per la salute degli impollinatori e di tradurre in azioni concrete gli impegni assunti con l’adozione del Quadro globale per la biodiversità Kunming-Montreal e della Strategia UE per la Biodiversità al 2030.

Due aree verdi già attive a Roma e Cremona

Il processo di creazione di una food forest parte dall’individuazione delle aree da rigenerare seguita da una accurata fase di pianificazione e progettazione in cui il ruolo di un esperto in permacultura1 è essenziale. In seguito, vengono rimossi eventuali rifiuti e detriti presenti sul terreno, per poi procedere con la semina del prato e la messa a dimora di alberi, piante, arbusti, fiori e ortaggi.

Il primo Bosco delle Api è nato a Roma nel 2020, anno in cui la pandemia ha reso evidente la necessità di rendere le città più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici. Tre anni dopo, con la collaborazione della Cooperativa Sociale Agropolis, il progetto è stato replicato a Cremona, nel cuore della Pianura Padana, una delle aree più inquinate d’Europa.

Le esperienze di Roma e Cremona sono esempi tangibili di come sia possibile trasformare aree urbane e periurbane in stato di abbandono in piccole oasi di biodiversità. Grazie alla dedizione dei volontari e delle volontarie di Greenpeace Italia e al supporto di associazioni locali, le food forest stanno crescendo, hanno cominciato a popolarsi di insetti impollinatori e ad ospitare iniziative locali.

Per sostenere questa iniziativa, è sufficiente inviare un sms con scritto API al numero 331 1234 331.

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