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Certificare la sostenibilità delle carni: l’EPD applicata al caso COOP

sostenibilità filiera carneCoop Italia e CCPB scelgono Ecomondo per raccontare la sostenibilità nella filiera della carne. “Certificare la sostenibilità delle carni: l’EPD applicata al caso COOP”, questo il titolo del convegno che si terrà giovedì 7 novembre ore 14.30 in Sala Abete.

Per la prima volta al mondo una filiera di carni bovine (vitello a carne bianca e bovino adulto), ottiene la certificazione EPD (Environmental product declaration) che consente di misurare l’impatto ambientale della produzione e commercializzazione della carne targata Coop, la più importante catena distributiva italiana che ha fatto della sostenibilità uno dei valori più importanti della sua offerta.

Abbiamo chiesto a Claudio Mazzini, responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia da dove nasce la scelta per la certificazione EPD sulle carni bovine:  “Abbiamo deciso, primi al mondo a farlo, di ottenere la certificazione EPD perché questa certificazione ci consente di rendere trasparenti e disponibili a tutti i dati sull’impatto ambientale, secondo le nostre modalità di allevamento e lavorazione, che comunque sono già decisamente migliori rispetto alla media”.
“Partendo da questi dati e sapendo quanto questo impatto sia rilevante nel raffronto con altri alimenti (23,8 kg di CO2 emessi per un kilo di carne di bovino adulto e 22,2  kg per un vitello a carne bianca), vogliamo muoverci verso un preciso impegno a migliorare e ridurre questi impatti con interventi sugli aspetti più pesanti dei nostri  allevamenti e dell’intera filiera. In secondo luogo, riteniamo che, inserendo il tema del consumo di carne, in una riflessione complessiva sulla nostra alimentazione, si possa verificare come un consumo di carne possa essere una scelta sostenibile.

La certificazione misura, e quindi serve per conoscere quanto impatta e quanto è sostenibile il prodotto finale – aggiunge Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB – il che permette all’azienda di migliorare la propria produzione e al consumatore di sapere cosa acquista, e come orientare la propria alimentazione”.

L’obiettivo principale dell’EPD è infatti quello di fornire informazioni rilevanti, verificate e confrontabili relative all’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio, basandosi su regole condivise (Product Category Rules) e sulla valutazione del ciclo di vita del prodotto (LCA).

I relatori del convegno saranno: Claudio Mazzini (Coop Italia), Massimo Marino (The International EPD System), Fabrizio Guidetti (Unipeg Sca), Fabrizio Piva (CCPB srl), Luca Ruini (Barilla Center for Food & Nutrition), Corrado Clini (Ministero dell’Ambiente).

04 novembre 2013

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