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Progetto ‘Conversione’ punta a raddoppiare le colture bio

agricoltura bio e ambienteRaddoppiare nei prossimi cinque anni, estendendole dal 10 al 20%, le superfici italiane coltivate a biologico, “l’unica agricoltura che può assicurarci cibo sano, libero da ogm e pesticidi, e aiutarci a contrastare i cambiamenti climatici e le altre gravi emergenze ambientali”.
È questo l’obiettivo del progetto ‘Conversione’ presentato a Milano da Legambiente, che chiede al governo e al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina un impegno per sostenere le coltivazioni biologiche.

Illustrato al termine del viaggio del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato giunta alla 27/ma edizione, il progetto chiede all’esecutivo “azioni concrete: fondi per la ricerca e sperimentazione di metodi di agricoltura biologica, formazione e istituzione in ogni regione italiana di liste di esperti in agricoltura biologica per l’assistenza tecnica alle imprese, promozione di almeno un biodistretto per regione in alleanza tra agricoltura, filiere agroalimentari e ricerca scientifica, agricoltura biologica nei Parchi”.

“L’Expo è un’occasione irripetibile per parlare al mondo di questi modelli di agricoltura sostenibile, della salute dei cittadini e non può essere prigioniero degli interessi delle multinazionali del cibo globalizzato e degli ogm – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente –. Esiste invece un’agricoltura che è attenta alla complessità e specificità locale degli ecosistemi ed è praticata già da molti agricoltori, alcuni dei quali hanno accompagnato il viaggio del Treno Verde lungo l’Italia. Parliamo purtroppo ancora di una visione non acquisita e consolidata, perché privilegi, lobby e approcci corporativi fanno da freno al processo di modernizzazione”.agricoltura - orto - coltivazione

È questa ad esempio l’agricoltura praticata quotidianamente dai 130 Ambasciatori del Territorio – iniziativa promossa da Legambiente e Alce Nero – che sono saliti in questi due mesi a bordo del Treno Verde.

“Insieme a cibo sano e libero da Ogm gli Ambasciatori del Territorio offrono all’Italia e al mondo bellezza del paesaggio, suoli fertili e stabili, riscoperta di sapori e saperi unici, nuova linfa a borghi abbandonati di collina e di montagna – commenta Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente -. Con loro abbiamo percorso l’Italia, presentando quel cibo che non solo non danneggia l’ambiente, ma mette in relazione chi lo produce e chi ne fruisce. Quello stesso cibo che è lavoro, qualità territoriale, bellezza di cui l’Italia deve tornare ad essere fiera.
La politica è chiamate a rispondere a questa grande domanda di cambiamento che i cittadini e le aziende agricole più innovative chiedono da tempo”.

Sono queste stesse esperienze ad aver ispirato il Manifesto della Nuova Agricoltura, che lungo gli oltre tremila chilometri percorsi dal treno ha raccolto le firme di più di mille persone, operatori del settore agroalimentare, studenti, professori, tecnici, rappresentanti politici e istituzionali.

Un manifesto che propone un’agricoltura di qualità, rispettosa degli ecosistemi naturali, del paesaggio e della biodiversità anche perché con diete più salutari sarà possibile nutrire tutto il Pianeta. Saranno, infatti, in gran parte i nostri stili di consumo alimentare a determinare il futuro della produzione di cibo. Se una parte dell’umanità oggi muore ancora per fame o malnutrizione, un’altra parte muore per malattie determinate da un eccesso di consumi di carne, grassi, zuccheri, cibo scadente e contaminato da pesticidi.

Uno studio di Harvard e del ForumTreno Verde 2015 - alimentazione agricoltura Economico Mondiale, come ha ricordato il professor Timothy Land della London University, mostra che le malattie non infettive, come cancro, malattie cardiovascolari, respiratorie, nei prossimi 20 anni costeranno 30.000 miliardi di dollari. È quasi la metà del prodotto lordo mondiale nel 2010 e il principale responsabile di queste malattie è un’alimentazione scorretta.

Proprio per promuovere stili di vita sani e responsabili, il Treno Verde – che in questi due mesi ha accolto a bordo delle sue quattro carrozze oltre 35mila visitatori – ha promosso incontri, focus, degustazioni e laboratori, ma soprattutto percorsi di educazione alimentare e ambientale con i circa 15mila studenti di ogni età che hanno preso parte alle attività promosse da Legambiente.

A bordo anche il progetto “Treno Verde verso Expo” – realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – dedicato proprio ai temi dell’agricoltura, dell’alimentazione, della biodiversità e degli stili di vita. Che il tema di una corretta alimentazione debba diventare elemento imprescindibile nei programmi didattici degli istituti italiani è dimostrato anche dal sondaggio svolto dall’associazione in questi mesi e che ha riguardato oltre 3mila studenti.

13 aprile 2015

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