. Isole Smart Energy, 11 realtà verso un futuro tutto rinnovabile

Isole Smart Energy, 11 realtà verso un futuro tutto rinnovabile

energie rinnovabili – Dai Mari del Nord all’Oceano Pacifico, oggi le grandi e piccole isole sono un cantiere di innovazione energetica che sta dimostrando come sia possibile puntare sulle rinnovabili per rispondere a tutti i fabbisogni energetici.

El Hierro, Samso, Eigg, Bonaire, Bornholm, Pellworm, Tokelau, Aruba, Muck, White, Gigha.
Sarebbe davvero una bella notizia che all’elenco di queste isole si aggiungesse qualche realtà italiana. Ma, ad oggi, nelle isole minori del Belpaese l’energia è costosissima, 70milioni di euro che paghiamo nelle bollette, e prodotta da vecchi e inquinanti impianti da fonti fossili.
Malgrado le potenzialità delle rinnovabili siano enormi, la transizione che si sta rivelando un successo in altre parti del mondo da noi è bloccata.

A El Hierro, da giugno 2014, i 10.162 abitanti usufruiscono, per la produzione di energia elettrica, di un sistema di impianti idroelettrici e di impianti eolici. Inoltre è attualmente in studio un sistema di mobilità elettrica per tutta l’isola. A Samso il sistema di impianti da fonte rinnovabile ha reso l’isola energeticamente indipendente mentre Pellworm produce tre volte la richiesta elettrica dei suoi 1.200 abitanti grazie a otto pale eoliche, una centrale solare e impianti di cogenerazione.

L’isola danese di Bornholm soddisfa oltre il 50% del proprio fabbisogno di elettricità da fonti rinnovabili come centrali eoliche e a biomasse. Sono inoltre presenti una politica di razionalizzazione dei consumi idrici e un sistema di mobilità sostenibile costituito da autobus ecologici, pubblici e gratuiti. Tokelau (Nuova Zelanda), grazie a un sistema fotomix energetici sole eolico energia rinnovabile solare eolicovoltaico stand-alone, è il primo posto al mondo che produce il 100% della propria elettricità dal Sole.

Legambiente ha deciso di confrontare le 11 isole del dossier con tre realtà italiane: Favignana, Giglio, Lampedusa. Le tre isole italiane sono, infatti, al centro del progetto Isole Smart Energy di Legambiente, pensato per immaginare e realizzare in queste realtà un nuovo modello energetico 100% rinnovabile, attraverso impianti da fonti rinnovabili ed efficienti, integrati con smart grid e sistemi di accumulo in modo da ridurre consumi, emissioni e sprechi, avvicinando la domanda di energia e la sua produzione più efficiente.

“Dobbiamo uscire da un paradosso – dice Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – Oggi nelle isole minori italiane l’energia è costosa e sussidiata con 70milioni di euro prelevati in bolletta e prodotta da vecchi impianti da fonti fossili. E malgrado le potenzialità delle rinnovabili siano enormi, la transizione che si sta rivelando un successo in tutto il mondo da noi è bloccata”.

Secondo l’associazione ambientalista, “il problema è che mentre in tutta Italia le rinnovabili hanno avuto uno sviluppo straordinario negli ultimi anni, oggi sono installate in tutti i Comuni e hanno garantito nel 2014 il 38% dei consumi elettrici, proprio nelle isole si trovano la minore diffusione e i maggiori problemi“.

“Per cambiare questa situazione – osserva Legambiente – non bastano miglioramenti nell’efficienza degli impianti a gasolio, come ha previsto il governo Renzi. Serve piuttosto un cambio radicale nella gestione energetica della rete e degli impianti, servono idee nuove per capire come le innovazioni avvenute nelle reti energetiche, nei sistemi di accumulo, negli impianti di produzione da fonti rinnovabili possano essere applicati in realtà come le isole. Oltre alle sperimentazioni, avviate già in alcune realtà, è però importante anche avviare un confronto sulle innovazioni normative necessarie a spingere questa prospettiva per poi lanciare una gara europea che permetta di passare a una forma diversa di produzione e gestione”.

Per questo l’associazione ambientalista ha lanciato un dibattito pubblico con un questionario online composto da 10 domande per capire come costruire la transizione in queste tre isole e fornire un modello da proporre e applicare anche in altre realtà. Il confronto continuerà a partire da settembre con incontri pubblici nelle isole e confronti con ministeri, Autorità per l’energia, Comuni, imprese e mondo della ricerca.

“Il nostro obiettivo è di muovere idee e proposte – conclude Zanchini – nella direzione di un modello energetico che possa dare risposta non solo ai fabbisogni elettrici ma anche a quelli termici delle case e a quelli di una mobilità sostenibile sulle isole. È una prospettiva di cambiamento nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente che aiuta la stessa attrattività turistica”.

21 luglio 2015

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