. Migliora la gestione dei rifiuti urbani in Italia: sempre meno in discarica

Migliora la gestione dei rifiuti urbani in Italia: sempre meno in discarica

rifiuti – In Italia si è fatta strada una nuova tendenza che evidenzia sempre meno rifiuti in discarica ed un aumento del riciclo.

A darne conferma il Rapporto Rifiuti Urbani, giunto alla sua diciottesima edizione, frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Servizio Rifiuti dell’ISPRA, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art. 189 del d.lgs. n. 152/2006.

In alcune città la raccolta differenziata sale prepotentemente e i numeri fanno ben sperare per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea in tema di riciclo dei rifiuti.

Numeri alla mano nel 2015 si registra una riduzione di rifiuti urbani dello 0,4% rispetto al 2014 (-5,9% rispetto al 2011) e a calare di più è il Centro Italia (-0,8%).

Esistono ancora però grandi differenze fra il nord ed il sud del nostro paese, carenze infrastrutturali persmaltimento rifiuti - differenziata il trattamento delle raccolte differenziate, che hanno come conseguenza il trasferimento dei rifiuti in altre regioni o all’estero.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, il rapporto dell’Ispra fornisce un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

Nel 2015, la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 47,5% della produzione nazionale, facendo rilevare una crescita di +2,3 punti rispetto al 2014 (45,2%). Nel Nord il quantitativo si attesta al di sopra di 8 milioni di tonnellate, nel Centro a quasi 2,9 milioni di tonnellate e nel Sud a 3,1 milioni di tonnellate. Alla regione Veneto va la palma della raccolta differenziata nel 2015 grazie al 68,8%, seguita dal Trentino Alto Adige con il 67,4%. Entrambe le regioni sono già dal 2014 al di sopra dell’obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il 2012.

Quanto alle province, i livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano a Treviso che nel 2015 si attesta all’84,1%. Prossimo all’80% è compost - raccolta differenziata umidoil tasso della provincia di Mantova (79,9%) e pari al 78,4% quello di Pordenone. Le peggiori province italiane per la raccolta differenziata sono, invece, tutte in Sicilia: con valori inferiori o di poco superiori al 10%: Palermo (7,8%) Siracusa (7,9%), Messina (10,1%) e Enna (10,8%).

Fra le tipologie di rifiuto più raccolte troviamo l’organico (umido e verde), che da solo rappresenta il 43,3% della raccolta differenziata in Italia, seguito da carta e il cartone (22,5% del totale). Poi vetro, plastica, legno, metallo e Raee.

Stando ai dati rilevati dall’Ispra, ci sarebbero buone possibilità per l’Italia di centrare l’obiettivo riciclaggio europeo, anche prima del 2020. La direttiva 2008/98/Ce prevede un target del 50% da conseguire entro il 2020 per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani. Secondo la metodologia di calcolo adottata dall’Italia, la percentuale si attesta al 46%. Considerando l’aumento dei tassi di riciclaggio osservati negli ultimi anni, l’obiettivo del 50% potrebbe essere conseguito prima della scadenza del 2020.

Sono Venezia e Milano le grandi città al top per raccolta differenziata. I maggiori livelli di raccolta differenziata si osservano per Venezia, che si attesta a una percentuale del 54,3%, seguita da Milano, con il 52,3%, Verona e Padorifiutiva, rispettivamente con il 50,8 e 50,7%. Firenze si attesta al 46,4%, Bologna al 43,6% (in crescita di 5,3 punti rispetto al 2014) e Torino al 42,4%. Roma si attesta al 38,8% e Napoli al 24,2%.

I rifiuti smaltiti in discarica nel 2015 fanno registrare una riduzione di circa il 16% rispetto al 2014 (quasi 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti). La riduzione maggiore si rileva al Nord (-26%), dove circa 680mila tonnellate in meno di rifiuti sono smaltite in discarica. Al Centro (-14%) e al Sud (-12%) si registrano riduzioni dello smaltimento più contenute ma comunque significative. Sono 149 le discariche per rifiuti non pericolosi e pericolosi ad aver ricevuto rifiuti provenienti dal circuito urbano nel 2015 (23 in meno rispetto al 2014).

Rispetto alla precedente indagine, aumenta di molto la percentuale di rifiuti sottoposti a trattamento prima dello smaltimento in discarica, che passa dal 70% del 2014 a circa l’86% del 2015; tuttavia, nonostante il divieto imposto dall’art. dall’art. 7 del d.lgs. n. 36/2003, nel 2015 ancora 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti sono state smaltite in discarica senza il preventivo ed idoneo trattamento.

L’export dei rifiuti è superiore all’import. I rifiuti del circuito urbano esportati sono circa 361 mila tonnellate; Austria e Ungheria i Paesi verso i quali esportiamo le maggiori quantità di rifiuti urbani, rispettivamente il 27,5% e il 13,3% del totale esportato; seguono la Slovacchia con il 9,6% e la Spagna con il 7,5%. L’Italia esporta soprattutto Combustibile Solido Secondario (Css) derivante dal trattamento di rifiuti urbani (38,5% dei rifiuti esportati), rifiuti di imballaggio (20,5%) e frazioni merceologiche da raccolta differenziata (14%).

22 dicembre 2016

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