. Dalla startup 'Boschi Vivi' l'alternativa ecologica alla tradizionale sepoltura

Dalla startup ‘Boschi Vivi’ l’alternativa ecologica alla tradizionale sepoltura

salvaguardia ambientaleIn Italia dal 2001 la dispersione delle ceneri dei defunti è perfettamente legale. Lo è laddove l’interessato esprima per iscritto la propria volontà.
Si tratta di una scelta che oggi può essere coniugata al desiderio di salvaguardare l’ambiente, partendo dal bosco come luogo dove fissare l’ultima dimora, sotterrare le proprie ceneri e dare un contributo fattivo alla riqualificazione della natura.

La scelta innovativa dell’albero, come dimora per l’eternità, in Italia è innovativa, mentre all’estero è una soluzione decisamente diffusa.

Il bosco luogo di salvaguardia e memoria

Il bosco diventa così un luogo di salvaguardia e di memoria “un tramite speciale con i propri cari che non ci sono più ma anche un’occasione ecologica, perché un bosco frequentato è messo in sicurezza, curato e mantenuto” sottolineano i responsabili di Boschi Vivi organizzazione no-profit, unico servizio cimiteriale in Italia che reinveste i proventi dell’attività in progetti di salvaguardia ambientale nel rispetto della persona, del territorio e della natura.

La storia di Boschi Vivi è quella di una giovane startup che nasce dalla volontà di importare in Italia un’alternativa ecologica alla tradizionale sepoltura.
Una soluzione ecologica, che riavvicina la persona alla natura.

“Crediamo nella multifunzionalità delle aree boschive e nelle opportunità che il bosco offre per creare occupazione e valore. Sostenibilità è lasciare a disposizione delle generazioni future una natura migliore di come l’abbiamo trovata”.

Il progetto, una risposta ai problemi ambientali legati all’abbandono delle aree rurali boschive

Il progetto risponde a problemi ambientali legati all’abbandono di aree rurali boschive e al conseguete dissesto idrogeologico. Inoltre collega la manutenzione dei boschi al servizio cimiteriale, che ha l’opportunità di essere ri-concepito secondo schemi strategici di reale sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

L’approccio di Boschi Vivi considera l’estrema intensità di un frangente come quello del trapasso, per questo i servizi proposti “sono stati pensati per trasmettere serenità nel momento di una delicata scelta personale come anche, a suo tempo, in occasione dell’evento luttuoso”.

Boschi Vivi inoltre promuove interculturalità e il dialogo tra religioni e ideologie differenti “attraverso una scelta libera che prescinde da ogni dogma”.

Ad oggi la cooperativa ha avviato il recupero di un bosco e dei suoi sentieri ad Urbe in provincia di Savona, dove, a partire dall’inizio del 2018 le persone potranno andare e scegliere il proprio albero memoriale.
“A Ottobre apriremo la nostra campagna di crowdfunding che ci servirà per finanziare la riqualificazione del primo bosco ad Urbe e avviare concretamente il progetto”.

“Siamo convinti che una sepoltura naturale sia la migliore opzione per le persone, gli animali e la terra che li ospita” sottolinea Anselma Lovens, ideatrice della realtà no profit, affiancata da Giacomo Marchiori, Camilla Novelli e Riccardo Prosperi.

08 settembre 2017

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