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Pendolaria 2014: treni regionali in crisi nell’Italia a due velocità

trasporto ferroviarioÈ un’Italia che viaggia a due velocità: da una parte l’alta velocità delle Frecce e di Italo che collegano Roma, Milano, Napoli, Torino, Venezia con una offerta sempre più ampia, articolata e sempre più remunerativa.

Tra Roma e Milano l’aumento dell’offerta in 7 anni è stato pari al 450%, e anche nel 2014 crescono dell’8% i passeggeri.
Dall’altra parte quella “lenta” dei treni regionali, dove si viaggia troppo spesso tra tagli (-21% in Abruzzo e -16% in Calabria), ritardi e disservizi, e con oltre 1.189 km di rete ferroviaria “storica” ormai chiusi.

In questa Penisola a due velocità, si riduce il numero dei passeggeri sulle linee regionali: se ne contano 90mila in meno al giorno, ma con differenze sostanziali tra le Regioni e a causa proprio dei continui tagli effettuati in questi anni al trasporto ferroviario con risultati evidenti. Ad esempio in Campania dal 2010 ad oggi sono stati effettuati tagli complessivi del 19% al servizio con punte di -50% su alcune linee.
La conseguenza è che ci sono 150 mila persone in meno sui treni campani. In Piemonte, invece, i tagli al servizio pari a -7,5% dei treni-km e la cancellazione di ben 14 linee hanno portato a far scendere i viaggiatori da 236mila al giorno nel 2012 ai 203mila attuali. Eppure se si potenziasse e migliorasse il servizio, i viaggiatori aumenterebbero.

Lo dimostra la novità di quest’anno con i premi di Pendolaria 2014 assegnati a tre Regioni. La Regione Toscana è stata premiata per la riapertura della linea Cecina-Saline di Volterra. La Regione Puglia per il progetto integrato per l’area metropolitana di Bari, con un grande successo in particolare della linea Bari-Aeroporto. La Provincia di Bolzano per il recupero delle linee della Val Venosta e della Val Pusteria, dove gli investimenti in materiale rotabile e nelle stazioni hanno portato a quasi triplicare i passeggeri, passati da 11mila nel 2011 a 29.300.

È quanto emerge da Pendolaria 2014, il dossier di Legambiente che traccia un quadro preciso sulla situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia e presenta le sue proposte. Per l’associazione ambientalista per migliorare concretamente il servizio ferroviario è indispensabile da parte di Governo e Regioni un cambio di politica e scelte coraggiose in termini di mobilità urbana, a partire dallo stanziamento di maggiori risorse per arrivare a 5milioni di cittadini trasportati ogni giorno nel 2020 e portare il trasporto ferroviario finalmente su standard europei.

Il dossier “Pendolaria 2014” è stato presentato ieri a Roma in una conferenza stampa a cui hanno partecipato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente,Vincenzo Soprano amministratore delegato di Trenitalia, Ermete Realacci, presidente della commissione ambiente della Camera, Vincenzo Ceccarelli, Regione Toscana, assessore ai Trasporti, Valentino Pagani, Direttore Dipartimento Mobilità PPendolariarovincia di Bolzano, Antonio Marra, Regione Puglia, Direttore Agenzia regionale Mobilità.

“La situazione che i pendolari stanno vivendo – dichiara il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – deriva dai tagli al trasporto pubblico e dall’assenza di controlli di cui sono responsabili il Ministero delle Infrastrutture e le Regioni. Non è colpa dei Frecciarossa se la situazione è così difficile per i pendolari come per chi si muove sulle direttrici nazionali “secondarie”. Però è vero che quel successo è figlio di investimenti e attenzioni, che oggi si devono spostare nelle aree urbane per dare risposta a quasi 3 milioni di cittadini e ai tanti che vorrebbero lasciare a casa ogni giorno l’automobile per prendere un treno.

Senza un cambiamento radicale aumenteranno le differenze tra una parte e l’altra del Paese. Chiediamo al Ministro Lupi di assumersi le sue responsabilità, perché non è accettabile che si continui a ignorare quanto succede sulle linee ferroviarie, che si faccia finta di non vedere il dramma dei collegamenti ferroviari in particolare al Sud, il disagio che vivono ogni mattina i pendolari. È una questione nazionale quella di garantire il diritto alla mobilità, di avere collegamenti ferroviari efficienti al Nord come al Sud tra i principali capoluoghi, integrati con il sistema di porti e aeroporti, e che può aiutare anche l’offerta turistica”.

Le 10 linee peggiori d’Italia per i pendolari nel 2014 …

La classifica delle linee peggiori d’Italia mette in evidenza le situazioni più gravi del trasporto ferroviario pendolare in Italia. Si tratta di una selezione sulla base di situazioni oggettive e proteste sul territorio, che rispecchia quanto poco le Regioni e i Governi hanno fatto nel corso degli ultimi anni e quanto la situazione dei pensolari sia sempre più insostenibile.

19 dicembre 2014

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