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Rinnovabili: flessione in Italia, aziende investono all’estero

energie rinnovabili – Il settore delle rinnovabili, dopo anni caratterizzati da una evidente crescita, nel 2013 è in netta flessione.
A darne conferma sono i dettagli contenuti nel rapporto 2014 dell’Irex, elaborato dalla società Althesis e presentato ieri a Roma.

Il calo complessivo delle operazioni 2013, rispetto al dato dell’anno precedente, è del 25% in termini di potenza e del 23% in termini di valore, con 204 operazioni, corrispondenti a 5.832 megawatt, per un valore stimato di 7,8 miliardi di euro.

Per questo le aziende italiane del settore delle rinnovabili, fra le più innovative e al tempo con l’esperienza più lunga, rafforzano gli investimenti all’estero, dove il know how è particolarmente apprezzato.

“Il settore ha assunto una dimensione in cui è necessario avere spalle abbastanza larghe per fare massa critica, cioè per ottimizzare la gestione industriale e l’esposizione finanziaria – ha sottolineato Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys -.
Questo salto ha fatto crescere il ruolo dei grandi gruppi, ma c’è anche una forte spinta dal basso: nel 2013 si è registrato un notevole aumento di impianti fotovoltaici nel residenziale e nelle piccole e medie imprese”.

“Si sta delineando un nuovo modello di mercato – ha proseguito  Marangoni – e per reazione allo stallo italiano le aziende conquistano nuovi mercati. Dove nel 2013 la crescita ha raggiunto quasi la metà delle operazioni, sfiorando i 2,9 miliardi di euro, (+16% sul 2012). In pratica – ha aggiunto – mentre da noi nel 2013 rispetto all’anno precedente si investiva il 39% in meno nell’eolico e il 30% in meno nel fotovoltaico, le industrie italiane realizzavano oltre tre quarti dei nuovi impianti in altri Paesi, specie nei mercati emergenti e nelle Americhe: circa 1.900 megawatt su 2.400 totali. In testa alle destinazioni nord e centro-sud America (oltre un terzo delle operazioni), mentre si iniziano ad esplorare Asia ed Africa”.

21 maggio 2014

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