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Cresce il verde urbano in città: lo rileva indagine Istat

sostenibilità ambientale – Nel 2012 il verde urbano rappresentava il 2,8% del territorio (oltre 570 milioni di metri quadri) dei comuni capoluogo di provincia con una superficie complessiva cresciuta di circa l’1% rispetto al 2011.
Lo rileva l’indagine ‘Dati ambientali nelle città’, effettuata annualmente dall’Istat a partire dal 2000, che raccoglie informazioni ambientali relative ai comuni capoluogo di provincia. Considerando congiuntamente i due indicatori di densità, relativi alle superfici del verde urbano e delle aree naturali protette, si può approssimare la ‘cifra verde’ che caratterizza i territori.

Un elevato ‘profilo verde’ (dove entrambi gli indicatori mostrano valori pari o superiori a quello medio) si delinea per 16 comuni (il 13,8% dei capoluoghi): sette lombardi (Como, Monza, Brescia, Pavia, Lodi, Cremona, Mantova), Prato, Matera e Reggio di Calabria, e sei grandi comuni (Genova, Trieste, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari).

Sono invece 52 i comuni dove le superfici verdi risultano mediamente contenute (densità inferiori ai valori medi). Tra questi la metà dei capoluoghi del Centro e quasi il 62% di quelli del Mezzogiorno, incluse le importanti realtà urbane di Bari e Catania. Al Nord il profilo è molto meno diffuso e caratterizza circa una città su quattro.

Nei restanti 48 comuni solo uno dei due indicatori contribuisce alla definizione del profilo verde: emergono per densità del verde urbano numerose città del Nord (in particolare a Sondrio, Trento e Monza queste superfici coprono più di un quarto del territorio comunale) e diversi grandi comuni (Torino, Milano, Verona, Padova, Bologna, Firenze). Le aree protette determinano, invece, con densità superiori alla media, la cifra verde di Venezia e Messina (tra i comuni di maggiori dimensioni demografiche) e di numerosi capoluoghi del Centro (32% delle città della ripartizione). Questa tipologia di aree verdi è invece assente in 21 comuni.

Nel 2012 mediamente per ogni cittadino si contano 31,4 m2 di verde urbano (+0,5% rispetto al 2011), ma in circa dueparco terzi dei comuni la disponibilità è molto più contenuta (inferiore al valore medio) e in 20 città non si raggiungono i 9 m2 pro capite. Nelle regioni del nord circa il 43% dei comuni offre agli abitanti una buona disponibilità di verde (superiore alla media nazionale) e valori particolarmente consistenti a Verbania, Sondrio, Trento, Pordenone e Gorizia (tutte città con valori superiori ai 100 m2 per abitante), e Vercelli, Cuneo, Como, Monza e Reggio nell’Emilia (con dotazioni oltre i 50 m2 pro capite), mentre sono contenute quelle delle città liguri (a Savona e Imperia inferiori ai 9 m2 per abitante e a La Spezia e Genova sotto i 20 m2).

La quota di città con buona dotazione scende sotto il 30% al centro e nel mezzogiorno, dove in particolare solo alcune città contribuiscono ad elevare il valore medio ripartizionale (33,7 m2): i capoluoghi lucani (Matera con 978,2 m2 per abitante è la città a più alta disponibilità pro capite; Potenza, con 361,4 m2, è terza nell’ordinamento), Reggio di Calabria e Iglesias (con valori superiori ai 100 m2 pro capite), Agrigento, Nuoro, Cagliari e Carbonia (tutte con valori superiori ai 50 m2 per abitante).

La più contenuta disponibilità pro capite caratterizza il centro (in media 22,5 m2 per abitante) dove, al netto di Terni (quasi 150 m2 per abitante), tutti i capoluoghi mostrano valori inferiori ai 50 m2 (e ad Ascoli Piceno sotto la soglia dei 9 m2 per abitante). Tra i grandi comuni, Venezia, Padova, Trieste e la già citata Cagliari fanno registrare disponibilità del verde urbano superiori alla media, mentre profilo opposto caratterizza Palermo, Bari, Napoli e Messina.

Considerando il complesso degli indicatori proposti per la misurazione delle dotazioni verdi delle città (densità delle aree protette, e densità e disponibilità di verde urbano) sono Trieste e Cagliari a presentare valori sempre superiori alla media nazionale. A differenza dei grandi comuni, i capoluoghi di medie e piccole dimensioni demografiche offrono ai loro cittadini una maggiore disponibilità di verde urbano (in media 42,6 m2 contro 22,6 m2 per abitante), ma le posizioni relative si invertono considerando la densità della dotazione, in media pari al 2,1% tra i piccoli comuni contro il 6,0% dei grandi.

Tra gli strumenti di gestione e programmazione delle aree verdi l’approvazione del Piano del verde, come parte integrante dello strumento urbanistico generale del comune, riveste un ruolo fondamentale per la qualificazione delle valenze paesaggistiche, ambientali ed ecologiche del territorio amministrato dai comuni. Lo strumento è però poco utilizzato e nel 2012 lo ha approvato meno di un quinto dei capoluobosco 01ghi (15,5%). Il Regolamento del verde, contenente prescrizioni specifiche per la tutela, manutenzione e fruizione del verde, e indirizzi progettuali per le aree di futura realizzazione, risulta approvato nel 42,2% dei comuni.

Il censimento del verde urbano è invece lo strumento maggiormente utilizzato dalle amministrazioni per la quantificazione e la descrizione qualitativa delle aree verdi e degli alberi presenti nel territorio e quindi per la valorizzazione e tutela del verde urbano pubblico: nel 2012 lo ha effettuato il 66,4% dei comuni. Se i due strumenti precedentemente citati trovano la più frequente applicazione tra le città del Nord-ovest, sono le amministrazioni del centro e del nord-est quelle che più ricorrono all’effettuazione del censimento del verde (l’81,8% e il 77,3% delle città delle rispettive ripartizioni).

23 luglio 2013

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