. Nuova cultura del cibo: spesa alleggerita, aumentano qualità e sostenibilità

Nuova cultura del cibo: spesa alleggerita, più qualità e sostenibilità

spesa sostenibile – Spesa più leggera per gli italiani.
Gli acquisti settimanali delle famiglie italiane in fatto di cibo sono cambiati.
Si è alleggerito il peso di circa 2,5 chili raggiungendo il minimo storico da 10 anni, ma al contempo è cresciuta l’attenzione alle caratteristiche qualitative e alla sostenibilità ambientale e sociale.

I dettagli emergono dall’analisi messa a punto dalla Coldiretti “Meno peso, più qualità nel carrello” diffusa in occasione dell’incontro nel castello di San Giorgio di Maccarese, a Fiumicino (Roma) promossa dall’azienda agricocibo dispensala Maccarese, il più grande allevamento d’Italia, associata alla Coldiretti.

“Nel giro di un decennio il carrello della spesa settimanale – spiega la Coldiretti – è passato da 21,4 chili a 18,9 chili, con un taglio netto delle quantità acquistate. Un fenomeno che è riconducibile in parte anche alla svolta salutistica affermatasi sulle tavole, con l’affermarsi di una nuova cultura del cibo che vede gli italiani mangiare meno ma mangiare meglio.

Progressivo aumento di prodotti Benessere & Salute

Lo dimostra il progressivo aumento dei consumi di prodotti appartenenti all’ambito Benessere & Salute con un trend positivo di +8,4% sulle vendite in volume e +9% su quelle in valore nell’ultimo anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen. Ma ad attestarlo sono anche le scelte dei cittadini che nell’acquisto di beni alimentari prediligono i prodotti Made in Italy (74%) e oltre la metà (53%) compra spesso quelli con marchio Dop, Igp, Doc, secondo un’analisi Coldiretti su dati Eurispes 2017″.

spesa - frutta - verdura - mercato“In oltre la metà dei casi (59%) ad essere privilegiati sono i prodotti a km zero e nell’80% quelli di stagione. Tre consumatori su quattro – precisa la Coldiretti – controllano inoltre l’etichettatura e la provenienza degli alimenti e mangiano italiano”.

Diminuisce consumo della carne

Un esempio specifico di riferimento può essere quello relativo alla carne.
Secondo i dati risulta evidente che gli italiani ne mangiano meno in quantità (-5 per cento nel 2016, secondo Ismea) ma la scelgono sempre più di qualità, con grande attenzione alla salute.

L’analisi della Coldiretti è stata messa a punto analizzando i dati dell’Osservatorio nazionale consumi di carne, “nonostante allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie che colpiscono un alimento determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico”.carne - cibo - alimentazione

In Italia si portano in tavola ogni anno 79 chilogrammi di carne pro-capite fra pollo, suino, bovino, ovino. Una cifra che, se confrontata con altri paesi europei, risulta la più bassa con i danesi che sono a quota 109,8 chilogrammi, i portoghesi 101, gli spagnoli 99,5 chilogrammi, i francesi e i tedeschi 85,8 e 86 chilogrammi.

“L’attenzione dei consumatori per il valore qualitativo di quello che portano in tavola è sicuramente un fatto positivo” – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che “il miglior modo per sostenere questa rinnovata centralità del cibo è consentire ai cittadini di fare scelte di acquisto consapevoli garantendo loro una piena trasparenza sulla reale origine di quello che mettono nel carrello con una etichettatura chiara e completa anche sulla provenienza”.

07 aprile 2017

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