. I milanesi dicono "SI" alla raccolta dell'umido - Verdecologia

I milanesi dicono “SI” alla raccolta dell’umido

raccolta differenziata – “Necessaria, doverosa, imprescindibile. E attesa da tempo”. Così si è espresso oltre il 60% dei cittadini milanesi a proposito della raccolta differenziata del rifiuto umido domestico – che attualmente interessa il 75% degli abitanti di Milano – nell’indagine commissionata a ISPO Ricerche da Cascina Cuccagna ed Economia e Sostenibilità e presentata ieri a Palazzo Marino alla presenza dell’assessore Pierluigi Maran.

Il Prof Renato Mannheimer ha presentato i risultati del sondaggio sugli atteggiamenti delle famiglie rispetto alla raccolta differenziata nell’ambito del progetto Milano Sostenibile realizzato con il contributo di Novamont, Fondazione Cariplo e il patrocinio del Comune di Milano.

Le novità introdotte nel menage domestico dalla raccolta degli scarti di cucina non sono vissute come impegnative o fastidiose: avere in casa una pattumiera per l’umido, gettare i sacchetti in un bidone condominiale dedicato, ricordarsi di rifornirsi di sacchetti appositi a pagamento è stato definito accettabile da oltre il 90% dei milanesi. Un consenso assolutamente trasversale ai generi, alle età e ai titoli di studio, che cresce tra chi già da tempo è impegnato nella raccolta della frazione organica. Nello specifico, 6 su 10 milanesi che hanno iniziato la raccolta dell’umido dal 2012 dichiarano di aver aumentato, grazie a ciò, la propria attenzione nei confronti di tutto il resto della raccolta differenziata.

Si tratta di “una questione da cui non può prescindere una città che vuole dirsi evoluta al pari delle grandi città europee” (89% dei rispondenti) e soprattutto dal momento che Milano sarà sede dell’expo nel 2015 (77%). Il dubbio che potesse esser percepita come “un’attività impegnativa o fastidiosa” è stato smentito, e anche chi lamenta o immagina qualche difficoltà (20%) afferma nella maggior parte dei casi che “la causa vale lo sforzo”.cassonetti umido

Alcuni segnali di difficoltà, che si stemperano tra chi è coinvolto nella raccolta differenziata da più tempo, riguardano la comprensione della tipologia di rifiuti da gettare nel bidone dell’umido e come reperire i sacchetti da utilizzare (40%). Soddisfazione, invece, per il servizio di ritiro, giudicato efficiente dal 79% dei milanesi ed ancor più (88%) da chi dal 2012 ne ha esperienza diretta.

L’introduzione della raccolta dell’umido può generare una crescente predisposizione nei confronti della raccolta differenziata di altri materiali. Un vero e proprio effetto-traino che si rileva maggiormente (60%) fra i cittadini che, nel 2012, hanno ricevuto per primi il bidoncino della frazione organica. Segnale indicatore del fatto che, più l’abitudine diventa radicata nel tempo, più essa viene vissuta come necessaria ed espandibile verso nuovi traguardi.

Rino Messina, vice-presidente di Cascina Cuccagna afferma “Cascina Cuccagna, da sempre laboratorio di sfide originali e innovative, ha partecipato al progetto “rifiuto a filiera corta” con grande entusiasmo. Si è installata una compostiera con il proposito di trasformare in compost i rifiuti organici del ristorante in primis e, con un’azione di sensibilizzazione, anche quelli della popolazione residente in zona. Senza nascondere le problematiche insorte nell’evoluzione dell’esperimento – si pensi che la compostiera è ubicata a dieci metri dai tavoli esterni del barristorante – l’esperienza ad un anno dal suo inizio procede con soddisfazione e buoni riscontri dalla cittadinanza che in più di un’occasione, oltre che al conferimento, è stata chiamata al ritiro di sacchetti di compost generati dai rifiuti”.

“Tra gli abitanti delle metropoli italiane, i milanesi si confermano primatisti assoluti della raccolta differenziata. Dopo gli ottimi dati sulla qualità del rifiuto umido conferito, i risultati dell’indagine di ISPO ci raccontano infatti una cittadinanza sempre più attenta al tema dello smaltimento dei rifiuti e quindi alla virtuosità dei propri comportamenti, rivelando l’effetto traino che la raccolta differenziata dell’umido può avere su quella di altri materiali”, ha commentato Alessandro Ferlito, responsabile commerciale di Novamont.

raccolta umidoNovamont ha scelto di sostenere la scelta intrapresa dal Comune di Milano e da AMSA contribuendo, anche con il supporto di Virosac nella terza fase, con la donazione gratuita di oltre 700.000 sacchettini in Mater-Bi®, la bioplastica biodegradabile e compostabile secondo lo standard internazionale EN 13432, che in abbinamento con la pattumiera aerata fornita da AMSA possono essere usati per la raccolta degli scarti di cucina e con essi inviati al compostaggio, perfetto esempio di un sistema virtuoso che impatta sull’intero ciclo produzione-consumo-smaltimento. Per ogni tonnellata di rifiuto organico avviato al compostaggio si stima, infatti, un risparmio di 94,9 kg CO2; nel caso in cui a Milano si raggiungano a regime circa 130.000 tonnellate di scarti organici avviati a compostaggio è quindi possibile ipotizzare un taglio di circa 12.337 tonnellate di CO2 annue.

Dalle analisi merceologiche effettuate emerge che la contaminazione media dell’umido raccolto a Milano è del 4,27%. Decisamente un buon risultato per una metropoli come Milano.

Osservando il trend di lungo termine, una criticità crescente risulta invece sul fronte dei sacchi utilizzati per la raccolta, sempre più spesso non compostabili: se nella fase di avvio su 100 sacchetti utilizzati solo 20 erano non compostabili oggi sono 40 su 100. Un dato che suscita un certo allarme e che giustifica iniziative volte a garantire un maggiore rispetto della normativa attualmente in vigore sia sui sacchi da utilizzare per raccolta dell’umido che su quelli da commercializzare per l’asporto di merci, considerato che 1 sacco compostabile su 2 di quelli attualmente utilizzati per raccogliere l’umido è uno shopper bio.

“Con gli strumenti adeguati la qualità della raccolta domiciliare dei rifiuti organici può essere davvero semplice. Milano si sta preparando per presentarsi all’appuntamento di EXPO 2015 con un sistema virtuoso che conferma quanta potenza possono generare insieme un piccolo gesto quotidiano dei cittadini e un grande, lungimirante sistema organizzativo”, ha concluso Ferlito.

11 febbraio 2014

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