mobilità sostenibile – Esiste un luogo la cui essenza s’incarna con le due ruote? Forse nemmeno i suoi abitanti lo sanno, ma Rovereto (TN), dopo essersi aggiudicato secondo il Corriere della Sera la palma di “Capitale della green economy”, è diventata inaspettatamente il polo italiano della bicicletta.
Non è per la splendida pista ciclabile sull’Adige che attraversa la provincia trentina da nord a sud. Non sono i numerosi negozi per ciclisti di ogni tipo, circa 2 ogni 10mila abitanti.
Nemmeno il fatto che nel giro di una decina di chilometri ci siano due “bicigrill”, ovvero dei punti di ristorazione accessibili solo in bici dalle piste ciclabili, dove poter bere una bibita, un caffè, mangiare un panino e gonfiare le gomme della propria due ruote.
La Rustichella? Manca solo quella. La ragione per cui Rovereto sta diventando la capitale delle due ruote, oggi candidata al premio Nobel, riguarda soprattutto l’innovazione hi-tech e la creazione di imprese cutting-edge.
Infatti, nei due Business Innovation Center (BIC) di Trentino Sviluppo – Progetto Manifattura, l’hub italiano della green economy e Polo Meccatronica, centro specializzato nel settore meccanico/elettronico – sono ormai 6 le imprese e start-up che si occupano di bikeconomics, il mercato delle bici.
«Sembra che l’innovazione del mondo bicicletta si sia data appuntamento qua a Rovereto, in maniera spontanea, segno che la “bikeconomics” è un settore in crescita, capace di generare PIL» spiega Michele Tosi, direttore Area Incubatori e Nuove Imprese di Trentino Sviluppo.
«Nei prossimi mesi spingeremo per avere sempre nuove realtà, con una forte componente di innovatività nel mondo bike dentro le mura dei Business Innovation Center, in particolare negli incubatori di start-up. In Germania la bikeconomics genera quasi 9 miliardi di euro. Il Trentino oggi è intorno ai 400 milioni, includendo tutto l’indotto turistico. Ma c’è ancora molto spazio per crescere».
Tra le realtà presenti a Rovereto quella più nota è Free Duck2 di Ducati Energia, un disco meccatronico che, applicato a una normale ruota da 26 o da 28 pollici, trasforma qualsiasi bici in un veicolo a pedalata assistita. Un progetto geniale, nato, progettato e prototipato nei laboratori di Rovereto.
La ruota Free Duck2 per l’assistenza alla pedalata del ciclista è dotata di una batteria agli ioni di litio integrata nel suo corpo e in grado di fornire un’autonomia massima dichiarata di 60 km. I tempi di ricarica completa sono di circa 3 ore. Il motore di Free Duck2, un brushless da 250W di potenza, consente di raggiungere la velocità massima di 25 km/h e offre 5 livelli di assistenza, regolabili attraverso l’app dello smartphone di turno (Android, Apple o Windows).
Storia diversa per tre ricercatori dell’Università di Trento, il russo Ivan Minakov e i bielorussi Uladzimir Kharkevich e Nadya Bobova. Stufi di chiudere con un lucchetto la propria bicicletta, tornare e non trovarla più, hanno progettato Kissmybike, un sistema per segnalare il furto e localizzare il veicolo.
Kissmybike è invisibile, ultracompatto e necessita una ricarica all’anno (la batteria dura ben una settimana nella modalità di tracciamento continuo dopo un furto). Kissmybike, grazie alla trasmissione satellitare e a tecnologie di rilevamento all’avanguardia, permette di localizzare con precisione il veicolo rubato, sia in ambienti chiusi sia all’aperto.
«Oltre al prodotto offriamo anche assistenza per i proprietari delle biciclette nell’iter per il recupero legale del mezzo, fornendo loro numeri di emergenza, l’indirizzo dei commissariati più vicini e le informazioni tecniche necessarie per l’identificazione del veicolo nei verbali della polizia», spiega Nadya Bobova.
Sviluppato grazie ad una piattaforma italiana di crowdfunding, BiCiPoP di Francesco Carollo è un progetto green di mobilità sostenibile e promozione territoriale, basato sulla progettazione, gestione & vendita di bici-risciò hi-tech a pedalata assistita di ultima generazione.
Il servizio prevede l’utilizzo di applicazioni dedicate e sistemi di geolocalizzazione che consentono di pubblicizzare, ascoltare e vedere in tempo reale le informazioni specifiche del luogo collegate alle promozioni delle realtà territoriali, allo sviluppo di servizi turistici e con degustazioni dei prodotti locali direttamente on board. «Crediamo che nel segmento turismo, se vogliamo città meno rumorose e inquinate, i bici-risciò a pedalata assistita saranno un mezzo essenziale, green e fondamentale per la promozione del territorio. Addio tour bus inquinanti», dice Carollo.
Spazio anche per il mondo bike sharing nei Business Innovation Center trentini. Andrej Sobotkiewicz presenta la start-up attiva dentro il Polo Meccatronica (sostenuta dall’acceleratore privato Industrio di Jari Ognibeni) Lock&Charge. L’impresa ha sviluppato una piattaforma per la condivisione delle due ruote a pedali e più in generale di tutti i veicoli elettrici.
Non bici costruite ad hoc, ma anche la vostra bici e quella del vicino, magari da condividere con tutto il condominio (con un piccolo guadagno).
Con un software smart e un dispositivo di sicurezza e blocco, Lock&Charge offre ad un’ampia varietà di operatori l’opportunità di implementare flotte private e reti per la condivisione di e-bikes, come anche di cargobikes, e-scooters ed altri piccoli veicoli elettrici. Il sistema (descritto con una sintesi efficace dal payoff “plug it, share it”) è una piattaforma unica che semplifica l’uso, la carica e la condivisione di bici elettriche. Il progetto vede una collaborazione con Industrio Ventures, l’acceleratore di startup hardware di Rovereto, con 3tec e HSL, entrambe affermate realtà trentine high-tech, e la slovena TBP, che ha sviluppato l’esclusivo cavo speciale per la ricarica e il blocco del veicolo.
Sempre dentro Industrio ha avuto i natali Sentier, il trolley con funzione di carrello che permette di trasportare in maniera nuova i propri bagagli e affrontare cosi anche lunghi viaggi rendendo meno complessa la gestione dei propri averi. Sentier intende semplificare il cicloturismo attraverso una nuova modalità di organizzazione del viaggio che facilita l’esperienza del viaggiatore in tutte le fasi: dall’ organizzazione del bagaglio, ai trasferimenti in aereo o in treno per raggiungere la meta, fino al viaggio vero e proprio, che Sentier accompagna con un nuovo concetto di ergonomia, libertà di movimento e sicurezza.
Infine a Progetto Manifattura c’è anche chi lavora sulle piste ciclabili. La start-up Pietranet produce soluzioni per piste ciclabili, riusando scarti della lavorazione in pietra contenuti in griglie antiscivolo. «un sistema efficace per risparmiare, usare materiale di scarto ed offrire un fondo adatto sia per cross-country bike, che per chi vuole un fondo sterrato, anche in pendenza, downhill e northshore», sottolinea Gianni Tomasi, amministratore unico di PietraNet.
«Se avete un’idea innovativa sul mondo della bici presentatela a Trentino Sviluppo», dice Tosi. «Siamo, con Progetto Manifattura, l’hub della green economy. Da oggi possiamo diventarlo anche per la bikeconomics. Se avete un’idea d’impresa i nostri bravi tutor vi aiuteranno a farla diventare realtà».
24 maggio 2016