. Gli italiani e l'ambiente? Consumatori "sostenibili e critici" - Verdecologia

Gli italiani e l’ambiente? Consumatori “sostenibili e critici”

consumatori e ambiente – Che rapporto hanno gli italiani con l’ambiente? Adottano sempre comportamenti sostenibili nella vita di tutti i giorni? Manifestano una spiccata coscienza ecologica e cognizioni adeguate su come differenziare i rifiuti? Sanno davvero dove buttare il vecchio cellulare o come smaltire il frigorifero rotto?

I consumatori italiani si dimostrano ‘sostenibili’ cioè sensibili alle tematiche ambientali e con una coscienza ecologica sviluppata e critica. E’ il profilo che emerge dall’indagine on-line ‘Conosciamo l’Ambiente’ condotta, su un campione di circa 2.500 persone particolarmente sensibili alle tematiche ambientali, da Adiconsum, associazione per la difesa dei consumatori e dell’ambiente, ed Ecodom, consorzio Italiano per il recupero e riciclaggio degli elettrodomestici.

La ricerca, effettuata nell’ultimo trimestre del 2014, ha evidenziato, in prima battuta, come i soggetti che hanno risposto al questionario, rappresentino un campione fortemente interessato alle questioni ambientali: il 71% dichiara, infatti, di informarsi attraverso i mass media, il 14% fa parte di un’associazione che si occupa di ambiente e circa il 13% partecipa periodicamente a seminari o convegni sul tema.                                          Il 60% degli intervistati, inoltre, si sente in prima persona “molto responsabile” della salvaguardia dell’ambiente in cui vive, dimostrando una coscienza ecologica particolarmente sviluppata e critica, ma ben il 71% del campione sostiene che le responsabilità maggiori siano da attribuire alle istituzioni.

Sul fronte degli interventi, i consumi energetici vengono indicati al primo posto tra i fattori critici su cui agire per migliorare la qualità dell’ambiente (85%). Seguono, a pari merito, con il 75% delle risposte, l’inquinamento dell’acqua, la presenza degli elettrodi/antenne, lo spreco di acqua, l’inquinamento del suolo e del sottosuolo. Solo il 4% del campione ritiene ottima la qualità dell’ambiente in cui vive; per il 9% è buona, per il 16% sufficiente, scarsa per il 31% e discreta per il 40%.

“La conoscenza è il primo passo verso la consapevolezza. Avere ben chiaro che il futuro dell’ambiente in cui viviamo è nelle nostre mani è un ottimo punto di partenza – sostiene Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom. – La conoscenza, però, è solo uno dei due elementi che servono per decidere. L’altro elemento è la volontà. La volontà di ciascuno di noi, che con i propri comportamenti può giocare un ruolo decisivo nel trasformare un ‘rifiuto’ in una ‘risorsa’ per il Paese,  ma anche – forse, soprattutto – la volontà delle Istituzioni, cui spetta il compito sia di informare che di mettere a disposizione dei cittadini norme più semplici e servizi ambientali adeguati”.

“Questa indagine – continua Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum – rappresenta un punto di arrivo ed al contempo di ripartenza di un percorso più ampio che stiamo portando avanti per promuovere un modello di mercato non più sterile e incentrato solo sul profitto, ma proiettato verso la sostenibilità. Una sostenibilità che, a nostro avviso, deve essere coniugata su più fronti: economico, sociale, ed infine, ma non ultimo, ambientale, che non possono prescindere l’uno dall’altro. La sostenibilità ambientale ha delle potenzialità enormi per lo sviluppo del Paese. All’informazione e alla consapevolezza dell’importanza dello smaltimento va accompagnata l’informazione e la consapevolezza dell’importanza del recupero e del riciclo”.

05 febbraio 2015

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