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Viscolube esporta la tecnologia anche in Cina

oli usatiViscolube, l’azienda italiana leader in Europa nella riraffinazione degli oli usati, esporterà la propria tecnologia anche in Cina. Nel corso del Forum Italiano per un nuovo modello di cooperazione economico-commerciale che si è tenuto a Pechino, è stato  firmato un MOU (Memorandum Of Understanding) tra Viscolube e Baosteel Waste Oil Processing Co. che pone le basi per la realizzazione di un impianto di rigenerazione in Cina.

Avvalendosi di una tecnologia propria Viscolube ha sviluppato e brevettato un processo di rigenerazione che è stato venduto in molti impianti in varie parti del mondo. Grazie a questa leadership tecnologica l’azienda – che in Italia ha due raffinerie, una a Pieve Fissiraga (Lodi) e l’altra a Ceccano (Frosinone) – è in grado di realizzare basi lubrificanti con caratteristiche uguali o addirittura superiori alle basi lubrificanti di prima raffinazione, contribuendo in maniera sostanziale al recupero e al completo riciclo di un rifiuto pericoloso quale l’olio lubrificante usato, raccolto in Italia in maniera capillare e gestito dall’intera filiera industriale secondo standard ambientali tra i più elevati nel mondo.
Baosteel Waste Oil Processing Co, società che si occupa di tecnologie ambientali per il Gruppo Baosteel (leader mondiale nel settore dell’acciaio), ha già un piccolo impianto di rigenerazione per la riraffinazione degli oli usati prodotti dal Gruppo. Ora, con la firma dell’accordo, Baosteel intende realizzare a Shanghai un nuovo impianto in partnership con Viscolube.

Dal 2011, Viscolube, prima insieme al Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati e poi individualmente, ha portato avanti attività commerciali e di promozione della propria tecnologia, avviando confronti con una serie di società cinesi di rigenerazione interessate a crescere e ad adottare tecnologie che consentano loro di produrre basi rigenerate equivalenti a quelle prodotte da petrolio grezzo. Tra queste società, il gruppo Baosteel è il soggetto con cui la relazione si è sviluppata in modo più concreto.

“Sin dal 2005 – spiega Antonio Lazzarinetti, amministratore delegato Viscolube – la nostra azienda ha visto nella Cina un possibile sviluppo della propria internazionalizzazione. Ora questo Paese è finalmente propenso ad affrontare la gestione degli oli usati in termini industriali e l’Italia con la sua tecnologia è pronta a cogliere questa importante sfida. La nostra tecnologia di rigenerazione – conclude Lazzarinetti – si presta molto bene in quanto particolarmente flessibile ed idonea per produrre diverse tipologie di basi lubrificanti con vari utilizzi”. In Italia Viscolube ha due raffinerie che nel 2013 hanno lavorato 143.000 tonnellate di olio usato e prodotto basi lubrificanti rigenerate, che rappresentano più del 25% del lubrificante venduto in Italia.

“Con la Cina – afferma il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato – abbiamo già ottimi rapporti economici e politici, ma ora è il momento di fare un balzo in avanti, cercando di mettere le nostre imprese in condizione di sfruttare al meglio il nuovo corso del Governo di Pechino per radicare ulteriormente la nostra presenza in un mercato ancora in forte espansione. Questa è un’occasione da non perdere e noi non la perderemo”.

15 gennaio 2014

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