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Pizza patrimonio Unesco: mobilitazione per la sentenza

alimentazione doc – Un’intera giornata di mobilitazione a sostegno dell’inserimento dell’arte dei pizzaiuoli napoletani nella “Lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità” con l’atteso via libera nazionale della Commissione Italiana Unesco che si riunisce proprio oggi a Roma.

Un appuntamento storico sostenuto dalla consegna di circa 300mila firme raccolte dalla Coldiretti insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio a sostegno della campagna lanciata sulla piattaforma Change.org.

Si tratta dell’occasione per presentare la prima pizza Napoletana Doc simbolo dell’EXPO 2015 che sarà sfornata questa mattina a Napoli alle 10,00 dall’Antica Pizzeria Brandi, situata su via Chiaia, a pochi metri da piazza del Plebiscito, dalla Galleria Umberto e dal Teatro San Carlo, dove la leggenda vuole che nel giugno 1889 il cuoco Raffaele Esposito fu convocato al Palazzo di Capodimonte, residenza estiva della famiglia reale, perché preparasse per Sua Maestà la Regina Margherita le sue famose pizze.

Per onorare la regina d’Italia, Margherita di Savoia, Esposito creò la pizza Margherita, dove i condimenti, pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentavano la bandiera italiana. La pizza “Doc” sarà messa a confronto con quella taroccata con “Pomarola” del Brasile, olio “Pompeian” del Maryland e “Zottarella” venduta in Germania, ma anche pelati San Marzano fatti in California, con la presenza tra gli altri del presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, e dell’intera giunta nazionale, del presidente di Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio e del il presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Sergio Miccù.

PomodoroLa sfida si estende nel pomeriggio nella Capitale a partire dalle ore 16,00 davanti la sede Unesco di Roma in piazza Firenze dove avrà luogo una partecipata manifestazione con dimostrazioni pratiche che evidenziano l’importanza del riconoscimento Unesco.

“Il grande consenso popolare ottenuto dalla petizione è un evento che non ha precedenti nella storia delle candidature Unesco ed è che uno dei requisiti che l’Unesco richiede per la candidatura a Patrimonio dell’Umanità – sottolinea Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde – Abbiamo sei mesi di tempo per convincere i 150 Paesi stranieri che parteciperanno a Expo a votare a favore dell’arte dei pizzaioli. Un’occasione importante per l’Italia e per l’artigianato tradizionale del nostro Paese”.

“Speriamo che nell’anno di Expo sia riconosciuto il grande valore culturale dell’arte dei pizzaioli in un momento storico per il nostro Paese che si prepara ad essere protagonista di un dialogo mondiale sul tema del cibo nel corso dei sei mesi di Expo”, osserva il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.

26 marzo 2015

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