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Inaugurato a Collecchio il Museo della pasta

alimentazione – Il circuito dei Musei del Cibo cresce e si dota di nuovo percorso espositivo interamente dedicato all’alimento simbolo dell’italianità. E’ il Museo della Pasta inaugurato all’interno della corte agricola medievale di Giarola, nel Comune di Collecchio, in provincia di Parma.

Il museo, che nasce di fianco al già esistente Museo del Pomodoro, ha ottenuto il sostegno della Provincia di Parma, del Comune di Collecchio, dell’Ente di gestione per i Parchi e la biodiversità Emilia Occidentale, di Agugiaro & Figna, Barilla e Storci.

La pasta secca di semola di grano duro, di origine mediorientale, ha trovato in Italia la patria d’elezione, sviluppandosi nei secoli in diverse aree del Paese: in Sicilia, in Liguria, a Napoli, a Bologna.
Nell’Ottocento inizia a Parma l’attività di Barilla, oggi leader mondiale del settore, che ha contribuito in maniera determinante alla nascita del museo dedicato in dieci sezioni, alla conoscenza storica, tecnologica e culturale della pasta.

La prima sezione, dedicata al grano, alle sue caratteristiche e alle modalità di coltivazione, presenta modelli, attrezzi agricoli antichi e documenti che testimoniano l’evoluzione delle tecniche agricole.

La seconda sezione è dedicata alla macinazione, alle varie tipologie di mulino, con modelli e iconografia storica di grande interesse, la ricostruzione di un mulino a macine e un moderno mulino a cilindri. Una sintetica sezione è poi dedicata al pane e ai prodotti da forno.

La preparazione casalinga della pasta fresca, a cui è dedicata la quata sezione, viene raccontata attraverso piccoli attrezzi domestici, l’arte del matterello e la straordinaria varietà della più ricca collezione italiana di “speronelle”, o rotelle da pasta.
Un vero pastificio industriale della prima metà dell’Ottocento consente al visitatore, nella quinta sezione, di comprendere le varie fasi di produzione della pasta secca, con macchinari originali, perfettamente restaurati. Un secondo nucleo di macchine antiche, mostra, le metodiche di produzione in un laboratorio artigianale emiliano del secolo scorso. Modelli e video, permettono poi al visitatore di conoscere le attuali, modernissime tecnologie impiegate nei pastifici industriali per garantire un prodotto di alta qualità costante nel tempo. Un ulteriore capitolo illustra, attraverso le “trafile”, il modo di formatura di oltre cento differenti formati di pasta, vere “architetture per la bocca”.

Alla cultura della pasta è dedicata la sesta sezione, con approfondimenti sulla comunicazione (manifesti, locandine, affiches storiche realizzate da cartellonisti e grafici di fama) sulla gastronomia (storia dello scolapasta, dei ricettari e abbinamenti ideali tra formati e condimenti delle varie regioni d’Italia), sulla pasta nell’arte e nella cultura (dai dipinti ai francobolli).

Uno sguardo sulla corretta alimentazione (nutrizione, stili di vita, sostenibilità ambientale) chiude il ricco percorso espositivo che si completa con la visita al sottostante museo dedicato al pomodoro, alla sua storia, coltivazione e trasformazione, tipica del Parmense.

12 maggio 2014

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