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Operativo il biodigestore anaerobico Hera

Energia elettrica e compost per la massima valorizzazione della raccolta differenziata dell’organico.
8.000 MWh all’anno di energia elettrica rinnovabile generata (pari al fabbisogno di circa 9.000 cittadini) e 8.000 tonnellate annue di compost biologico prodotto.

Sono questi i numeri più significativi del nuovo biodigestore anaerobico di Cà Baldacci di Rimini, entrato a pieno regime nei giorni scorsi al termine di una fase di avviamento durata circa 6 mesi e realizzato attuando un completo rinnovo all’impianto di compostaggio precedente, con un investimento pari a 10 milioni di euro.

Nel processo di compostaggio tradizionale (aerobico) la frazione organica viene degradata fino alla sua trasformazione in un prodotto stabilizzato e idoneo all’agricoltura, il tutto attraverso un consistente consumo di energia elettrica (dovuto alla necessità di insufflare nel rifiuto grandi quantità di aria) ed alla dispersione in atmosfera sottoforma di calore dell’energia contenuta nelle molecole organiche.

Nell’impianto di nuova realizzazione invece, grazie ad un processo di tipo anaerobico (in assenza di ossigeno), si raggiungono gli stessi risultati  con il vantaggio però di recuperare l’energia contenuta nella sostanza organica.

L’impianto, all’avanguardia in Europa e uno dei pochi presenti in Italia, consente la massima valorizzazione della raccolta differenziata della frazione organica. Grazie a un processo di digestione anaerobica completamente a freddo (dunque in assenza di qualsiasi processo di combustione) il rifiuto organico produce biogas, che a sua volta genera energia elettrica rinnovabile e alla fine del processo è trasformato in compost.

ROMAGNA COMPOSTImpianto pienamente coerente con le indicazioni nazionali ed europee …
La digestione anaerobica ed il compostaggio sono processi pienamente coerenti con la direttiva europea sui rifiuti, con il libro verde sui rifiuti biodegradabili e con il complesso delle norme italiane sui rifiuti che indirizzano per una corretta gestione dei rifiuti biodegradabili alla valorizzazione del loro contenuto energetico mediante la produzione di biogas e al recupero di materia attraverso la produzione di compost per il successivo utilizzo in agricoltura in sostituzione di fertilizzanti chimici.

Un progetto più ampio per potenziare le filiere del recupero in tutta la regione …
Il nuovo biodigestore di Cà Baldacci s’inserisce all’interno di un piano più ampio, che sta vedendo il Gruppo Herambiente investire massicciamente per potenziare la filiera del recupero e della valorizzazione dei rifiuti. Tale piano prevede due linee di intervento. Innanzitutto l’infrastrutturazione del territorio con altri impianti di biodigestione anaerobica del tutto simili a quello riminese.

A Cesena è già operativo dal 2009 l’impianto della controllata Romagna Compost, primo di questo tipo realizzato in Italia, mentre un altro biodigestore anaerobico è stato attivato di recente a Voltana di Lugo (RA). L’investimento complessivo sostenuto fin qui da Herambiente sui biodigestori è di circa 30 milioni.

L’altra linea di intervento, che comporta un impegno complessivo di circa 20 milioni, riguarda l’installazione, in ogni provincia presidiata, di impianti di selezione del secco a lettura ottica, che vanno ad integrare e potenziare esistenti piattaforme di selezione rifiuti. Dopo le attivazioni, lo scorso anno, di queste soluzioni a Coriano (RN) e Voltana di Lugo (RA), alcune settimane fa sono state attivate quelle di Modena e di Ferrara, mentre all’inizio del prossimo anno l’impianto di selezione “intelligente del rifiuto” sarà inaugurato anche a Bologna.

L’obiettivo di tali interventi, inseriti anche nel Piano Industriale Hera al 2016, è duplice: valorizzare al massimo l’impegno dei cittadini nella raccolta differenziata e confermare la Regione Emilia-Romagna fra le più virtuose in Italia non solo per quanto riguarda le percentuali di raccolta differenziata (attualmente oltre il 51% medio nei comuni gestiti da Hera), ma anche per quanto attiene il materiale effettivamente avviato a recupero. E’ questo parametro infatti, più che la percentuale di raccolta, il punto di riferimento verso cui sono orientati gli obiettivi europei.

Su questo fronte, già ora la percentuale della raccolta differenziata avviata a effettivo recupero da Hera supera il 93%, come calcolato nell’ambito del progetto di tracciabilità dei rifiuti effettuato dall’azienda in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e certificato da un qualificato ente esterno, quale DNV Business Assurance.

16 luglio 2013

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