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Nuova vita per pannolini usa e getta: nasce primo impianto di riciclo

riuso & riciclo – Nuova vita per i pannolini usa e getta. A Spresiano in provincia di Treviso è stato inaugurato il primo impianto di riciclo dei prodotti assorbenti realizzato in partnership da Contarina S.p.a e Fater (azienda attiva nella produzione di prodotti assorbenti per la persona), in collaborazione con il Comune di Ponte nelle Alpi, l’Istituto di Ricerca Ambiente Italia, e co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del progetto Recall.

“La nostra sfida è far diventare un vantaggio anche per l’ambiente l’uso di pannolini per bambini, assorbenti e prodotti per incontinenza – spiegano gli ideatori -.
Con questo obiettivo Fater ha ideato il primo processo tecnologico in Italia in grado di riciclare i prodotti assorbenti per la persona usati trasformandoli in nuove materie prime, plastica e cellulosa.

I test effettuati hanno messo in evidenza un tasso di recupero pressoché pari al 100% delle frazioni teoricamente valorizzabili e un tasso di impiego effettivo nel riciclo (dedotti gli scarti) pari all’84%.

L’analisi energetica e delle emissioni di CO2, condotta da Ambiente Italia con tecniche di analisi del ciclo di vita, mostra che il processo di riciclaggio è “carbon negative”, cioè evita più CO2 di quanta ne genera.
Il sistema di riciclo presuppone l’organizzazione di un sistema efficace di raccolta differenziata.

pannoliniQuesto nuovo impianto, afferma il presidente di Contarina, Franco Zanata, “costituisce per Contarina e per i propri utenti un’ulteriore ed importante tappa nel raggiungimento dell’obiettivo sfidante di riciclare anche il non-riciclabile, che rappresenta la bussola delle nostre politiche di gestione dei rifiuti ispirate all’ecosostenibilità e alla massima efficienza”.

In particolare, l’impianto consente di riciclare pannolini, pannoloni e altri prodotti assorbenti per la persona, ricavandone plastica e cellulosa di elevata qualità, le cosiddette ‘materie prime seconde’ da riutilizzare in nuovi processi produttivi.

“Questa sperimentazione rappresenta una grande opportunità per ridurre ancora di più la quantità di secco non riciclabile – sottolinea Zanata – basti pensare che da 1 tonnellata di rifiuto si possono ottenere 350 kg di cellulosa e 150 kg di plastica”.

La sperimentazione che prevede il trattamento di 1.500 tonnellate annue di rifiuto nella sede aziendale di Spresiano con un risparmio di 1.950 metri cubi di materiale in discarica e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’aria di 618.000 Kg/anno.

La sfida è eliminare lo smaltimento dei prodotti assorbenti: se a livello nazionale, come sottolinea Fater, i prodotti assorbenti corrispondono a circa 900 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato che per gran parte finisce in discarica (70%), in tutta la provincia di Treviso i prodotti assorbenti rappresentano circa il 27% del rifiuto non riciclabile.

Dopo la conferma dei test pilota, l’obiettivo della sperimentazione è quello di attestare la validità di questo processo di riciclo anche su scala industriale. Le potenzialità di questo impianto unico al mondo, infatti, sono enormi: a regime il sistema può trattare fino a 8mila tonnellate di rifiuto all’anno, servendo una popolazione di 800mila persone.

24 marzo 2015

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