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“L’usato che ragiona”: rapporto sul riutilizzo

riuso – E’ stato presentato, presso la sala Rubes Triva, con la collaborazione della Rete Nazionale Operatori dell’Usato e Federambiente, il IV Rapporto Nazionale sul Riutilizzo, realizzato dal Centro di Ricerca Economica e Sociale Occhio del Riciclone, con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Il rapporto scatta un’istantanea sull’evoluzione normativa, sui mutamenti degli stili di vita e dei consumi legati al riutilizzo che hanno caratterizzato il 2013. Le oltre 100 pagine di cui si compone il rapporto prendono in esame le tendenze e le novità che hanno interessato il riutilizzo in Italia, nell’ottica di offrire uno strumento aggiornato di analisi e ragionamento per i decisori e gli addetti chiamati a sviluppare politiche di riutilizzo.

“Il lavoro condotto dal Centro di Ricerca Occhio del Riciclone, anche quest’anno, ha offerto una fotografia puntuale delle criticità che investono il comparto del riutilizzo ma segnala anche un’alta qualità delle proposte per superarle. Nel 2014 la sperimentazione nazionale congiunta Rete O.N.U. – Federambiente giungerà a maturazione; temi come l’emersione del lavoro informale e l’accreditamento dei centri di riuso, motivi di profonda riflessione nel settore, caratterizzeranno l’agenda europea; i decisori politici a livello nazionale dovranno promuovere urgenti interventi volti al riordino dell’intero comparto se vorranno che esso continui ad offrire il proprio contributo al superamento della crisi ambientale e occupazionale che stiamo attraversando”, ha sottolineato Antonio Conti, portavoce della Rete Nazionale Operatori dell’Usato.

“Non ci spaventano i cambiamenti e siamo da sempre promotori attivi di politiche volte alla riduzione dei rifiuti. Due settori economici a valenza ambientale come quello dei servizi pubblici di igiene ambientale e dell’usato hanno iniziato a prendere coscienza delle possibili sinergie sperimentando in più casi le prime forme di collaborazione già durante quest’ultimo anno. L’impegno si rinnova per il 2014 intorno alla comune sfida di ridurre il quantitativo di rifiuti da destinare a smaltimento”, ha affermato il direttore di Federambiente, Gianluca Cencia.

“Il Rapporto sul Riutilizzo di quest’anno ha evidenziato il contributo ambientale offerto al Paese dal comparto dell’usato in termini di C02 equivalente risparmiata e di tonnellate di potenziali rifiuti evitati. Il settore e’ testimone di quella Green Economy che ponendo al centro delle politiche economiche il capitale naturale e l’uso sostenibile delle risorse rappresenta la chiave di volta per uscire dalla crisi. Un riordino del comparto contribuirebbe a pieno titolo ad un cambio di paradigma che potrà offrire ricadute positive sul piano sociale ed occupazionale, nel pieno rispetto delle previsioni espresse dalle direttive comunitarie”, ha commentato Raniero Maggini, vicepresidente del Wwf Italia.

Per Pietro Luppi – direttore del Centro di Ricerca Economica e Sociale Occhio del Riciclone “Il riutilizzo ha bisogno di proposte serie, di un dibattito di alto livello. Non esistono formule e modelli fissi, l’unica bussola deve essere il metodo scientifico, l’approccio di mercato unito alla solidarietà attraverso l’adozione di strumenti di gestione avanzati. L’Italia sta facendo passi da gigante in questo senso, e sicuramente modelli seri prenderanno piede e si consolideranno quando, a lato degli obiettivi di recupero e riciclaggio, verranno anche fissati chiari obiettivi di preparazione al riutilizzo e riutilizzo”.

Abstract rapporto nazionale sul riutilizzo

18 dicembre 2013

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