. Biocarburanti, dall'Italia parte la rivoluzione - Verdecologia

Biocarburanti, dall’Italia parte la rivoluzione

biocarburanti – E’ stata inaugurata a Crescentino (VC) la prima raffineria al mondo che produrrà bioetanolo su scala industriale, derivante da scarti agricoli e da colture non a uso alimentare. La produzione di biocarburanti apre  in Italia una nuova era e la chimica sostenibile può esser considerata un settore-chiave per la ripresa.

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e delle autorità locali (il presidente della Regione Roberto Cota, il sindaco di Crescentino Marinella Venegoni, il presidente della Provincia di Vercelli Carlo Riva Vercellotti).

La bioraffineria di Crescentino é il primo impianto al mondo per la produzione di bioetanolo da biomasse non alimentari, di proprietà di Beta Renewables, joint venture tra Biochemtex, società di ingegneria del gruppo Mossi Ghisolfi, il fondo americano TPG (Texas Pacific Group) e il leader mondiale della bio-innovazione, la danese Novozymes.

Nell’innovativo impianto, che a regime avrà una capacità produttiva di 60.000 tonnellate annue, viene impiegata Proesa, la rivoluzionaria tecnologia completamente made in Italy, risultato di 5 anni di ricerca e di un investimento da 150 milioni di euro, grazie a cui la società ha conquistato una leadership a livello mondiale nel settore della chimica sostenibile, ponendosi all’avanguardia in un settore industriale strategico quale quello della produzione di biocarburanti.

“Crediamo che la chimica sostenibile rappresenti uno dei settori chiave per la ripresa economica del Paese e stiamo facendo una serie di valutazioni preliminari su alcune aree in Italia che potrebbero rivelarsi strategiche per costruire nuovi impianti. Apriremo a Modugno, vicino a Bari, un nuovo centro ricerche e un impianto dimostrativo per produrre intermedi chimici a partire da lignina, un co-prodotto della produzione di etanolo” ha commentato l’amministratore delegato di Beta Renewables (joint venture tra Mossi e Ghisolfi, Texas Pacific Group e Novozymes), Guido Ghisolfi, all’inaugurazione.

“Parallelamente – ha aggiunto Ghisolfi – continueremo a esportare la nostra tecnologia nel mondo attraverso accordi commerciali, perche’ la richiesta di biocarburanti di nuova generazione e’ in continua espansione e gli investitori interessati ci chiedono quando la tecnologia sara’ pronta per la produzione su scala industriale. Con l’impianto di Crescentino mi auguro di dare il via a una nuova e promettente industria nel settore della chimica verde”.

La bioraffineria di Crescentino sorge su un territorio a forte vocazione agricola che permette di sfruttare una ampia varietà di biomasse disponibili a basso costo in un raggio di 70 km dallo stabilimento: principalmente paglia di riso, di cui l’area e’ ricca, ma anche canna gentile, che puo’ essere coltivata su terreni marginali e le aree golenali del Potogliere spazio alla produzione agricola ad uso alimentare.

11 ottobre 2013

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