. Apre il circuito di eccellenza "Sicilia a chilometro zero"

Apre il circuito di eccellenza “Sicilia a chilometro zero”

km zero – Prende il via con la firma dei primi 38 decreti di autorizzazione il circuito di eccellenza dei prodotti “Sicilia a chilometro zero”.

Con il logo ispirato a un ficodindia, infatti, sarà possibile identificare i prodotti dell’agroalimentare regionale, il consumatore avrà così la certezza di mangiare prodotti di qualità interamente coltivati e trasformati nel territorio della regione siciliana.

“Si tratta di un ulteriore importante tassello nella qualificazione e valorizzazione dei prodotti del nostro territorio – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Nino Caleca – Una scelta di campo che questo assessorato ha deciso di perseguire senza indugi e con azioni coerenti. Sicilia a chilometro zero rappresenta un’opportunità per promuovere un marchio territoriale, valorizzare le produzioni agricole di qualità, garantire al consumatore finale tracciabilità e chiarezza di prezzo, assicurare trasparenza sulla provenienza e specificità dei singoli prodotti”.

Con il marchio “Sicilia a chilometro zero”, così come previsto dalla Regione Siciliana, verrebbero denominate tutte quelle produzioni agricole e agroalimentari coltivate e trasformate all’interno dei confini isolani, appartenenti alle categorie Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Identificazione geografica protetta), Stg (Specialità tradizionale garantita), prodotto biologico, prodotto a sistema di qualità nazionale e/o regionale, agricoltura integrata e prodotti agroalimentari tradizionali riconosciuti.

Il logo “Sicilia Km 0” potrà essere richiesto da chi esercita attività di ristorazione, ospitalità e vendita al pubblico, comprese le fattorie didattiche e le strutture che svolgono attività di agricoltura sociale che operano nel territorio regionale e che si impegnino ad approvvigionarsi per l’80%, in termini di valore, di prodotti agricoli regionali dando massima comunicazione della tipologia dei prodotti, della stagionalità, della distanza tra luogo di produzione e somministrazione-vendita.

La scelta del chilometro zero garantisce meno costi per il trasporto e quindi un prezzo di vendita più basso, minori costi per l’ambiente con riduzione dell’emissioni di anidride carbonica, una notevole riduzione di energia e acqua nella procedura di lavaggio e confezionamento dei prodotti ed infine, non meno importante, un consumo limitato di plastica e cartone per gli imballaggi.

I prodotti inoltre arriveranno sulle tavole freschi e di stagione ed assolutamente privi di conservanti.

18 maggio 2015

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