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Al via il progetto CIVIS: energia 2.0

Risparmio energetico e riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Gli obiettivi che assillano le società industrializzate e che impegnano decisori di varie parti del mondo nell’individuare soluzioni sostenibili per il pianeta e per i cittadini, sono al centro del progetto di ricerca “CIVIS, le città come motore del cambiamento sociale”.

Coordinato dall’Università di Trento il progetto ha ottenuto un finanziamento di quasi 3 milioni (2.978.821 euro) nell’ambito del bando “ICT-Smartcities” del 7° Programma quadro europeo, per la sensibilizzazione al risparmio energetico attraverso la partecipazione attiva della comunità.

In CIVIS le ICT danno una mano ai cittadini per l’efficienza energetica, ovvero per consumare meglio, evitare sprechi e inquinare meno.
Il consorzio, che ha vinto la selezione europea, è internazionale e interdisciplinare. L’attività di ricerca è iniziata lo scorso ottobre e proseguirà fino a settembre 2016.

A illustrare il progetto è Matteo Bonifacio, professore associato del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento e coordinatore del progetto.

«CIVIS – spiega Bonifacio – dimostrerà che l’energia può essere trasformata in un bene che le persone possono consumare, generare e distribuire sulla base di esigenze, preferenze e valori eterogenei. I comportamenti dei cittadini saranno cruciali». E la popolazione sarà coinvolta già negli studi pilota.

«Lavoreremo – annuncia – con il quartiere “Le Albere” di Trento e vorremmo allargare la sperimentazione alla comunità di Storo e a quella di Stenico con le quali abbiamo già attivato ottimi e positivi contatti. Un altro studio pilota sarà, invece, condotto nel quartiere Hammarby Sjöstad di Stoccolma».

«Nei giorni scorsi a Bruxelles abbiamo incontrato gli stakeholder sia di Trento sia di Stoccolma per informarli degli obiettivi di progetto e dei potenziali benefici. Sono enti che fanno parte della catena del valore energetico relativa al contesto dei due studi pilota. Da un punto di vista progettuale è fondamentale riuscire a ottenere un loro coinvolgimento e la disponibilità di farci accedere ai dati e legittimarci a portare avanti le nostre attività di ricerca in quei quartieri».

Bonifacio si sofferma sul valore innovativo del progetto.
«Anche in sede di valutazione europea – riferisce – l’aspetto che più ha colpito la Commissione è stata l’alta interdisciplinarietà del progetto (che include una dimensione energetica, una di ICT e una sociale) e il fatto di aver inquadrato la questione dell’efficienza energetica, che di solito viene vista solo in termini infrastrutturali e tecnologici, in una visione sistemica che integra l’aspetto dei comportamenti, delle necessità e delle scelte degli abitanti».

per saperne di più …

24 gennaio 2014

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