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Al via il primo corso di progettazione europea per la natura e l’ambiente

ambiente – Nasce all’Università di Bologna il primo corso in Italia di progettazione europea per la natura e l’ambiente, all’interno della laurea magistrale in Scienze e Gestione della Natura.

L’intento è quello di dare agli studenti (naturalisti, biologi, studenti magistrali anche di altre facoltà e atenei) le conoscenze di base per orientarsi, capire e utilizzare le fonti di finanziamento europee destinate all’ambiente. In programma lezioni ed esercitazioni singole e di gruppo basate su simulazioni, documenti e casi reali di progetti finanziati.

Ad aprire il corso è la Scuola di Scienze dell’Università di Bologna, consapevole che quasi tutti i parchi e le aree protette italiane utilizzano finanziamenti europei per sostenere progetti di tutela, divulgazione e ricerca applicata e che sia necessaria per questo una formazione specifica. I fondi europei sono anche molto utilizzati dalle amministrazioni regionali e locali e da aziende private per supportare iniziative innovative di tutela e gestione dell’ambiente.

Dedicato agli studenti della laurea magistrale in Scienze e Gestione della Natura, il corso, a libera scelta, partirà a marzo e si concluderà a maggio, per un totale di 24 ore di lezione. Possono partecipare anche studenti e dottorandi esterni alla laurea magistrale, contattando la propria segreteria studenti di riferimento. Le iscrizioni sono aperte fino al prossimo 31 gennaio.rio-inquinamento-acqua-ambiente.

Il corso sarà tenuto da Stefano Picchi, naturalista impegnato dal 2000 nel valutare e gestire progetti europei nell’ambito della tutela della natura e dell’ambiente per vari enti pubblici e privati, tra i quali la Commissione Europea.

“Essendo il primo corso in Europa inserito nel piano di studi – commenta Picchi – esso rappresenterà per gli studenti un valore aggiunto notevole, data la posizione dell’Italia nel settore. Nell’ambito del finanziamento europeo per l’ambiente ‘Life’ i progettisti italiani sono i leader, vincendo ogni anno circa un quarto dei progetti approvati a livello europeo, e superando paesi come Germania, Francia e Regno Unito”.

I progetti finanziati dai fondi europei hanno permesso di salvare dall’estinzione molte specie rare, ad esempio il camoscio appenninico, di scoprire e proteggere siti di nidificazione delle tartarughe marine sulle nostre coste e di sviluppare nuove tecniche per migliorare la gestione di parchi e aree protette.

21 gennaio 2015

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