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Rifiuti: in Lombardia arriva la raccolta differenziata dei pannolini

raccolta differenziata – In gergo tecnico si chiamano Psa, prodotti sanitari assorbenti, comunemente pannolini e pannoloni, 150mila tonnellate quelli consumati e buttati via ogni anno nella sola Lombardia, un quantitativo di rifiuti sufficiente ad alimentare ininterrottamente un inceneritore di taglia medio-grande.
A questo tipo di rifiuti é dedicato un nuovo processo che, a Milano, a partire dalla raccolta differenziata di Psa, permette di recuperare in modo pressoché integrale i materiali che li compongono e di rimetterli in circolo, sottraendoli a discariche e inceneritori.

I componenti dei Psa sono materie prime suscettibili di ottima ricollocazione sul mercato, se raccolti, lavati, sterilizzati e separati nelle loro frazioni: si tratta infatti di cellulosa pura e di materie plastiche.

La Fater Spa, produttore italiano di Psa, ha sviluppato un processo per il riciclaggio di pannolini provenienti da raccolta differenziata, illustrato ad un convegno organizzato da Ambiente Italia Spa e promosso da Legambiente Lombardia e da Regione Lombardia, che proprio in questi giorni ha sottoposto alla consultazione del pubblico il proprio programma regionale rifiuti.

Se promossa ed estesa a tutti i comuni lombardi, la raccolta differenziata dei Psa sottrarrebbe infatti allo smaltimento una quota di rifiuti che rappresenta fino al 6% del Rifiuto Urbano Residuo, a valle delle raccolte separate, riportando nel mercato materiali valorizzabili da diversi processi produttivi. Oltre a ciò,  le verifiche condotte da Ambiente Italia Spa evidenziano che, al netto dei costi energetici di raccolta e trasporto, il riciclaggio dei Psa ‘alleggerirebbe’ le emissioni atmosferiche della Lombardia per oltre 50 milioni di kg di Co2.

pannolini“La Lombardia, che in molti suoi comuni ha già raggiunto livelli elevatissimi di raccolta differenziata, deve affrontare la sfida di proseguire nella strada della riduzione degli scarti prima che questi diventino rifiuti da smaltire – dichiarano gli organizzatori dell’iniziativa, a cui ha preso parte anche l’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi – se fino ad oggi sono i cittadini che hanno dato prova di grande responsabilita’ e senso civico, permettendo alla raccolta differenziata di diventare la via preferenziale per la gestione dei rifiuti, ora e’ la volta delle imprese, che sempre piu’ sono chiamate a farsi carico di innovazioni di processo atte a prevenire la produzione di rifiuti e a renderne riutilizzabili le componenti e i materiali”.

Dall’insieme dei prodotti sanitari assorbenti (pannolini, pannoloni, tamponi, assorbenti femminili etc) derivano ogni anno poco meno di 1 milione di tonnellate di rifiuti, finora destinate a discariche o inceneritori. Da oggi, con il nuovo sistema, si possono riciclare quasi per il 100%, con un tasso di impiego effettivo nel riciclo (dedotti gli scarti) pari all’84%. Il costo atteso del servizio é equivalente o inferiore al costo medio di smaltimento. Il primo impianto italiano é in costruzione in Veneto. Il consumo di Psa per bambini (pannolini) e incontinenti (pannoloni) riguarda 2,3 milioni di individui, composti da 1,3 milioni di bambini di età compresa tra gli 0-3 anni e poco meno di 1 milione di incontinenti medi e gravi. Il 9% delle famiglie é interessata dalla produzione di rifiuti di pannolini o pannoloni.

La produzione annua in Italia é stimata complessivamente pari a circa 800mila tonnellate, una quantità superiore a quella delle bottiglie di plastica e pari a circa il 3% dei rifiuti urbani, ma che arriva anche a superare il 10% della quota di rifiuto indifferenziato, quella destinata ad alimentare gli inceneritori e le discariche. La gran parte dei pannolini sono raccolti come rifiuti indifferenziati. Ma esiste anche, già oggi, una raccolta differenziata di pannolini e pannoloni, fatta come servizio aggiuntivo per le famiglie in molte aree di raccolta porta a porta, anche se finora non é destinata a riciclo. Il totale della popolazione interessata da Rd di pannolini e pannoloni in Italia e’ già pari a 5,3 milioni di abitanti residenti in 394 comuni soprattutto di Toscana, Veneto, Marche e Lombardia (80 comuni coinvolti in Lombardia).

17 settembre 2013

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