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Fonti energia pulita: in Italia possono rendere il doppio della Germania

energie rinnovabiliIl mercato italiano delle fonti rinnovabili può rendere agli investitori quasi il doppio rispetto alla Germania, il più grande mercato europeo delle energie pulite.
Ne sono convinti gli esperti di settore che ieri si sono dati appuntamento al Renewable Energy Summit, organizzato a Milano al Palazzo delle Stelline da Palma Investimenti e Servizi, in collaborazione con Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

L’Italia risale all’undicesimo posto nella graduatoria Ernst&Young dei Paesi più attraenti, dopo essere scesa al dodicesimo l’anno scorso, con l’esaurimento degli incentivi al fotovoltaico.

Le potenzialità italiane stanno facendo partire la fase due delle rinnovabili.
In Italia sono stati installati 25 Gw fra eolico e solare fotovoltaico, per un flusso totale di investimenti di oltre 70 miliardi di euro. Ora dal boom iniziale si passa alla gestione della fase più matura, in linea con la richiesta europea di consolidare e far crescere il settoreenergia eolica.

Il Renewable Energy Summit ha vantato la presenza di 15 aziende del settore – tra cui le quotate Alerion, Kinexia e Maire Tecnimont, Edison e il gruppo Maccaferri – e 11 fondi di investimento internazionali. Si tratta di un meeting b2b pensato per mettere in rete i professionisti del settore per soddisfare le esigenze di investitori, imprenditori e gestori di attività green.

“Ci sono tutti i presupposti per un rilancio tutto puntato su un aumento di efficienza sia dal punto di vista gestionale che tecnologico”, spiega Massimo Sapienza, vicepresidente del summit e Ceo di Palma Investimenti e Servizi.

Secondo Sapienza, “gli impianti italiani del fotovoltaico ed eolico, anche i 18.000 Mw di taglia industriale, hanno infatti una proprietà molto frammentata o concentrata in mano a utilities che, passata la fase degli incentivi, intendono venderli per fare cassa. Migliorare la gestione e aumentare il livello di imprenditorialità darebbe già una spinta significativa al settore”.

C’è poi un secondo elemento che consentirebbe un netto incremento dei profitti, rilevano gli organizzatori del summit: molti impianti, soprattutto nel fotovoltaico, sono stati costruiti con grande fretta per sfruttare finestre legislative ed è quindi possibile cogliere significativi miglioramenti di performance attraverso un’attenta analisi di ottimizzazione tecnica.

Terzo punto che potrebbe facilitare il nuovo ciclo del mercato delle rinnovabili in Italia è il differenziale tra i nostri tassi di rendimento sull’equity per l’acquirente, che sono compresi fra il 10 e il 13%, e quelli della Germania, che viaggiano sul 6-7%, oppure del Regno Unito e della Francia, dove si attestano attorno all’8-9%.
Bosh solar energy
Secondo Claudio Vescovo, presidente del Renewable Energy Summit e Investment Manager della Glennmont Partners “il 2014 sarà con ogni probabilità un anno di grande fermento nel settore delle rinnovabili”. Infatti, secondo l’organizzazione si può prevedere che nei prossimi 24 mesi si svolgeranno transazioni per 6-7 miliardi di euro all’anno (10% del valore totale installato) in direzione del consolidamento del settore.

Momento determinante per lo sviluppo della proiezione estera di un’impresa è la promozione dei contatti con fondi di investimento italiani ed esteri. “L’ICE-Agenzia – spiega Marinella Loddo, direttore dell’Ufficio ICE-Agenzia di Milano – svolge un ruolo molto importante nel sostenere l’internazionalizzazione delle aziende italiane. Il nostro compito è infatti anche quello di far scoprire agli investitori stranieri le nostre ‘hidden gems’, che – troppo spesso e per diversi motivi nascoste – rimangono al di fuori dei canali internazionali ma sono in grado di presentare un’offerta di altissimo livello”.

19 marzo 2014

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