. Crescono i cittadini 'Rifiuti Free': Legambiente premia i Comuni Ricicloni

Crescono cittadini ‘Rifiuti Free’: Legambiente premia Comuni Ricicloni

Comuni Ricicloni – 3milioni 276mila cittadini Rifiuti Free per 486 comuni premiati.

Comuni Ricicloni 2017 premia il contenimento della produzione di rifiuti selezionando solo i comuni che producono meno di 75 kg di rifiuto secco indifferenziato per abitante all’anno, e se il numero dei municipi premiati scende rispetto allo scorso anno (da 525 a 486), soprattutto a causa della fusione tra comuni di piccole dimensioni avvenuta ad inizio 2016 e del mancato invio dei dati utili alla classifica da parte dei comuni campani (che passano infatti da 50 a 21), in compenso, aumentano i cittadini Rifiuti Free, passando da quasi 3milioni a 3milioni e 276mila, dimostrando che è aumentata la taglia dei municipi impegnati sul fronte della riduzione del secco indifferenziato.

Aumentano i cittadini ‘Rifiuti Free’

Comuni Ricicloni 2017 é stato presentato a Roma durante la giornata conclusiva del IV Ecoforum organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partnership con il CONOU, Consorzio nazionale per la gesrifiuti plastica imballaggitione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati.

All’incontro, introdotto dal direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, hanno partecipato: Rossella Muroni (presidente nazionale Legambiente), Gian Luca Galletti, (ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), Ermete Realacci (presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati) e Salvatore Micillo (Commissione Ambiente Camera dei Deputati).

Quest’anno l’82% dei Comuni Rifiuti Free é nel settentrione

Il rapporto 2017 conferma le annose differenze tra i sistemi di gestione dei rifiuti urbani operativi nel Nord Italia e quelli del Centro-Sud. Quest’anno l’82% dei Comuni Rifiuti Free é nel settentrione, i restanti li troviamo per il 10% al Sud e circa per l’8% al Centro.

In particolare, al Nord, aumentano i comuni lombardi che passano dai 76 Rifiuti Free dello scorso anno agli attuali 90 di cui, ben 20, oltre i 10mila abitanti, e quelli trentismaltimento rifiuti - differenziatani (+5).
Stabili Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. Assente, di nuovo, la Valle d’Aosta, mentre il Piemonte piazza il suo primo Rifiuti Free oltre i 10mila abitanti: Cossato.
La classifica per distribuzione di Comuni Rifiuti Free vede in testa il Veneto (29,2% di Comuni liberi dai rifiuti sul totale regionale), seguita da Friuli Venezia Giulia (27,8%) e Trentino Alto Adige (18,7%).

Ai tre capoluoghi “liberi dai rifiuti” dello scorso anno (Pordenone, Treviso e Belluno) si aggiunge il Comune di Trento (con 130mila abitanti).

Muroni: “Sull’economia circolare le grandi città possono fare la differenza”

“Sull’economia circolare anche le grandi città possono fare la differenza – ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni –. Ce lo dimostra la città di Milano, prima metropoli italiana ad aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata, che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta differenziata anche della frazione organica e che, con un milione e trecentomila abitanti serviti dal porta a porta, risulta prima a livello internazionale.

Il sistema di Milano fa scuola nel mondo

cassonetto Milano raccolta raeeMa se il sistema di Milano fa scuola nel mondo, come dimostra l’interesse della città di New York nel replicare il modello meneghino – ha continuato Rossella Muroni -, la Città Eterna non sembra imparare. A Roma la gestione dei rifiuti rimane un problema gravissimo che può essere risolto con poche azioni concrete: estendendo il porta a porta a tutta la città; costruendo impianti anaerobici per la gestione dell’organico con produzione di biometano; costruendo centri del riuso realizzati accanto alle isole ecologiche per intercettare i rifiuti prima che divengano tali e applicando la tariffa puntuale, secondo il principio ‘chi inquina paghi’”.

Il sistema di gestione dei rifiuti consortile consolida la propria validità garantendo servizi omogenei su tutto il territorio servito. I numeri confermano che uniti è meglio: l’83% dei Comuni a bassa produzione di rifiuto indifferenziato, infatti, fa parte di un consorzio o di una comunità montana.

Nelle classifiche dedicate ai Consorzi sopra i 100mila abitanti continua il testa a testa tra i due colossi trevigiani, il Consiglio di Bacino Priula e il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, che servono rispettivamente 554mila abitanti e 310mila abitanti, praticamente i cittadini di una metropoli italiana, con numeri decisamente interessanti (50 kg/a/ab di indifferenziato residuo per il primo e 53 kg/a/ab per il secondo).

27 giugno 2017

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