. Coltivazioni fuori suolo, viaggio alla scoperta dell’agricoltura 3.0

Coltivazioni fuori suolo, viaggio alla scoperta dell’agricoltura 3.0

agricoltura del futuro – Nel Laboratorio Biotecnologie del Centro Ricerche ENEA della Casaccia si sperimenta l’agricoltura del futuro, per l’alimentazione e la salute dell’uomo, coltivando piante in grado di produrre vaccini naturali o sostanze antiossidanti e antimicrobiche per contrastare l’invecchiamento e rafforzare le difese immunitarie.

In queste serre molto particolari non si utilizzano né suolo, né sostanze chimiche e il ciclo della fotosintesi clorofilliana viene riprodotto dall’illuminazione a LED.

Le potenzialità delle piante-farmaco, ma non solo, sono state al centro di “Tutti i colori delle biotecnologie”, evento organizzato a Roma nella Sala Conferenze di ENEA in occasione della Settimana Europea delle Biotecnologie, promossa da EuropaBio ed Assobiotec.

“Abbiamo indicato i differenti campi di applicazione del biotech con diversi colori: il rosso per la medicina e la salute umana, il verde per l’agricoltura e il bianco per l’industria per far percepire i possibili e molteplici campi di appomodoro Micro-Tom orto spaziale2plicazione di queste tecniche”, spiega Eugenio Benvenuto, a capo del laboratorio Biotecnologie dell’ENEA.

“Con questi stessi colori – prosegue – abbiamo contraddistinto i quattro percorsi tematici per far conoscere i risultati della ricerca sulle biotecnologie ai partecipanti della Notte Europea dei Ricercatori, in occasione dell’apertura delle porte dei nostri laboratori al pubblico. Le  biotecnologie possono delineare orizzonti inesplorati, rivoluzionando positivamente sia il nostro modo di vivere che l’economia, in chiave ecologica e socialmente responsabile”.

Nel corso dell’evento spazio al focus su “Biofarmaceutici e molecole bioattive” per scoprire l’ultima frontiera dei medicinali per la cura di numerose malattie. Il termine “bio” si riferisce al fatto che queste molecole sono sintetizzabili solo da cellule e non attraverso la chimica. Le piante possono così funzionare da “biofabbrica” per la formulazione di molecole come anticorpi, vaccini ed enzimi, diventando una vera e propria innovazione. Ma le piante sono anche una sorgente naturale di “piccole molecole” bioattive, come si dice in gergo farmaceutico. Si tratta di pigmenti gialli, viola, rossi, ognuno con proprietà benefiche per la salute.

Altri interventi sono stati incentrati sulle “Coltivazioni fuori suolo”, un viaggio alla scoperta dell’agricoltura 3.0, nella serra idroponica dove piante e ortaggi crescono senza terra e pesticidi, con riciclo dell’acqua sotto lampade LED, secondo i principi della “Indoor Smart Agricolture”. In occasione dell’evento i ricercatori hanno “seminato” alcune tra le più comuni e utili specie ortive per dimostrare che questo tipo di coltivazione è applicabile a moltissime specie vegetali.

“Hall tecnologica dei processi-agroindustriali” è il percorso che punta a mostrare le principali tecnologie sperimentate dal laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi su materie prime (latte, foglie di stevia, semi di canapa e fiori di narciso) e scarti agro-alimentari (acque di vegetazione e sanse olearie, siero e scotta di latte, vinaccioli) per il recupero di molecole bioattive di interesse alimentare, cosmetico e farmaceutico e lo sviluppo di processi innovativi di sostenibilità ambientale ed energetica.

05 ottobre 2016

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